Non sono, in altri termini, i flussi turistici – pure crescenti – a rappresentare l’unica determinante nello sviluppo del settore nella città d’Arechi e nella sua provincia. Che, in futuro, dovrà saper puntare sempre più sulla digitalizzazione e anche sull’apertura a nuove frontiere, come quella dell’intelligenza artificiale, per migliorare la sua appetibilità.
La crisi, però, colpisce anche gli esercizi della movida: perfino qualche ristorante ha chiuso i battenti. “Si è abusato così tanto del food, che è pure naturale vedere qualche chiusura qua e là.
Quello che più fa male è che a volte negozi storici possano venir meno: c’è da dire che non sempre le chiusure sono conseguenza della crisi ma anche di un mancato interessamento delle generazioni successive a voler proseguire il lavoro dei genitori.
Non c’è sempre un ricambio generazionale pronto a sostenere il rinnovo“, ha affermato Marone.
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