“Ognuno si sarà fatto la propria ragione. Paulo Sousa ci aveva avvisati, forse. La diatriba estiva col Comune avrà avuto un peso, probabilmente La sensazione di sostanziale disimpegno ha avuto l’epilogo che meritava, in definitiva.
Quel che è stato già non conta più. Conta domani, anzi oggi. Le parole sono mattoni. Quelle pronunciate da Danilo Iervolino, al giorno dell’insediamento, le ricordiamo tutti. Dalla prima all’ultima.
Parole pesanti, parole impegnative. La sconfitta è una medaglia al petto di chi opera con la coscienza pulita. Può andarti bene, può succedere finisca male. Non è pena di morte. Purché si dia valore alla parola pronunciata.
Potevamo retrocedere nella notte dell’Udinese, nessuno avrebbe battuto ciglio. Retrocediamo ora, è nelle cose.
La Serie B non è un dramma, non può essere un dramma alle nostre latitudini. Purché emergano gli uomini. Gli stessi che col nome nostro si sono lavati la bocca ed hanno acquistato il proscenio. Si riparta. Con la serietà che talvolta è mancata. Con la schiena dritta di chi tiene alla faccia sua. La parola di un uomo è tutto.
La Salernitana retrocede. Chi la gestisce ne detiene nome, storia e simboli che contraddistinguono l’identità di un popolo. In qualsiasi forma, siate all’altezza del cimento. Rendetevi conto di cosa rappresentate, di quanto vi portate appresso. La Salernitana è una cosa seria. Più seria del vostro tornaconto.
A Voi le belle cose. Quanto a noi: forza Salernitana, eterno simbolo della meravigliosa città nostra“.
E’ quanto ha scritto, in un post pubblicato sul blog su Facebook “E’ solo Pallone”, l’avvocato Ciro Romano, tifosissimo della Salernitana.
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