E’ naturalmente opportuno vigilare perché non si trasformi in altro, in relazione a costruzioni del tutto abusive e irregolari, tuttavia la possibilità di sanare tramezzi, verande e soppalchi, può essere una buona occasione anche sbloccare diverse problematiche relative alla vendita e affitto, rimettendo sul mercato, migliaia di immobili, che potrebbero consentire anche di ridurre i costi e tariffe attuali. Per quanto attiene il nostro settore ricettivo extralberghiero, il decreto, potrà aiutare molti nostri operatori, sia di chi intende avviare attività ricettive imprenditoriali e soprattutto di locazioni brevi, che, in taluni regioni, avevano intrapreso l’attività, in assenza di obblighi di comunicazioni formali agli enti locali, e che con l’introduzione, come in Campania, di una legge regionale, da noi fortemente sostenuta nel 2023, con obbligo di adeguamento al decreto Sanità 75, si erano ritrovati, a non essere in regola con i parametri urbanistici richiesti, con il rischio di chiudere l’attività per il mancato rilascio del codice identificativo regionale, che da settembre dovrà essere trasformato nel Cin codice identificativo nazionale, disposto dalla legge di bilancio.
In effetti, in città che hanno centri storici molto antichi, come Napoli, i parametri urbanistici del 75, non erano compatibili con immobili, in alcuni casi, costruiti nel cinquecento e seicento, come per il caso dei Quartieri Spagnoli e dei palazzi tra i decumani. Analogie simile per tanti altri centri storici italiani, da Roma, Firenze, Venezia, come i tanti centri minori, con immobili sopravvisuti ai secoli e riferimento storico architettonico di estrema importanza e che hanno sempre mantenuto la natura abitativa. Abbiamo chiesto inoltre al Ministro di garantire un prezzo calmierato dei tributi comunali, per la presentazione delle pratiche, il nostro settore, al netto di abusivi e speculazioni, sta garantendo reddito a molte famiglie e microimprese, fiaccate dall’andamento economico inflattivo, ed auspichiamo un emendamento che possa risolvere il problema urbanistico dei frazionamenti immobiliari, impossibili in molte città con diverse problematiche territoriali ma tuttavia, oggetto di abusi e di gestioni non facili per locazioni e vendite, che dovrebbero trovare una risposta chiara e plausibile.- cosi conclude il presidente nazionale Abbac e coordinatore europeo AeO Agostino Ingenito.
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