La quota di mercato campana del traffico container italiano è calata negli ultimi 10 anni di circa 3 punti percentuali (dal 10,3% del 2001 al 7,4% del 2013), secondo i dati di Assoporti e Unioncamere Campane e, sottolinea il rapporto, “tale calo si può imputare al mancato adeguamento dell’infrastruttura del porto di Napoli al fenomeno del gigantismo navale, che richiede terminal più lunghi e spaziosi e fondali più profondi”. Nel dettaglio la flessione del traffico container (TEU) nei porti campani, consolida la tendenza in atto dal 2008: in particolare si registra una forte flessione nel porto di Napoli (-12,8% a/a) mentre in quello di Salerno si registra un interessante aumento (+26,3% a/a) che non compensa la flessione in valore dello scalo napoletano. In generale, nel 2013, la maggior parte dei porti del Mezzogiorno ha fatto registrare un calo del traffico merci: in controtendenza sono gli scali di Salerno e Napoli che registrano una crescita (rispettivamente +7,8% anno su anno e +1,8% a/a). I due porti campani registrano però una flessione sul trasporto passeggeri. In particolare spicca la forte crisi di Napoli che fa registrare un -6,8%, anche se resta il più frequentato del Mezzogiorno.
Secondo lo studio Montepaschi, il Mezzogiorno nel complesso fa registrare un livello di infrastrutture inferiore a quello medio nazionale per tutte le tipologie di infrastrutture di trasporto. Sopra i dati medi nazionali spiccano i valori della Campania, che ben supporta il sistema produttivo e turistico, con la sola eccezione per il dato riferito al trasporto aereo (45,6 vs 100 dell’Italia) dove si potrebbero intravedere delle ulteriori opportunità di nuovi investimenti a supporto anche del turismo proveniente dall’estero.
Fonte ANSA
\”allora era -vero- il motto:- (se salerno avrebbe il (porto) allora -napoli- sarebbe (affondata)\”
È una notizia importante e testimonia la vitalità dello scalo salernitano. Tuttavia, si potrebbe ancor più aumentare la sua potenzialità di crescita, se si avviasse un serio e concreto progetto tecnico-economico e finanziario, mirato a dotare il porto di un collegamento diretto con la rete ferroviaria nazionale.
L’accesso diretto di vagoni sulle banchine, specie per la movimentazione dei container, è il metodo più veloce e razionale per tale scopo.
Esempi recenti da citare in proposito sono i porti di Trieste e di Göteborg, dove è stato avviato un piano di potenziamento delle tracce ferroviarie sulle banchine per aumentare l’intermodalità dei trasporti.
Salerno e la sua ex provincia ha la possibilità di battere Napoli e tante altre città del Centro e del Nord, in tutti i campi, da quello turistico a quello commerciale ed industriale poichè la gente che vi abita, il 90%, ne ha la qualità.
Napoli e Caserta sono troppo degradate socialmente non potranno mai raggiungerla.
bravo “marko”(speriamo di fare una (fine) migliore)