In particolare, il costante monitoraggio delle aree archeologiche terrestri e marine, anche mediante l’ausilio
del nucleo elicotteri carabinieri di Pontecagnano e del nucleo subacquei carabinieri di Napoli, e le indagini di tipo telematico svolte sui canali di compravendita e-commerce, hanno permesso di recuperare nell’anno di
riferimento 2.258 reperti archeologici (contro i 2.134 dell’anno 2022), molti dei quali già musealizzati,
venendo restituiti definitivamente al patrimonio indisponibile dello Stato.
Scavi clandestini e traffico di reperti archeologici: in aumento i sequestri
I carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli, con competenza sulla regione Campania, in collaborazione con l’arma territoriale e gli organi periferici del ministero della cultura, hanno svolto molteplici attività preventive e repressive, con particolare riguardo al fenomeno degli scavi clandestini ed al relativo traffico di reperti archeologici nonché alle violazioni in materia paesaggistica e monumentale, senza trascurare la tutela dei beni antiquariali e librari, facendo registrare un notevole incremento di opere sottoposte a sequestro, anche in territorio estero, per un totale di 3.397 beni culturali recuperati, del valore di 2,5 milioni di euro, parte dei quali già restituiti agli aventi diritto pubblici e privati della Campania e di numerose altre regioni italiane.
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