Ha detto, con semplicità ed onestà, le cose come stanno, senza trincerarsi dietro l’alibi di un mercato (totalmente) work in progress, con arrivi e – soprattutto – partenze, che rischiano di stravolgere l’identità della sua squadra. Alla quale, però, sembra aver già dato un dettame tattico ben definito, a prescindere da quelli che saranno gli interpreti definitivi.
Al riguardo, ha pure chiarito che a quattro elementi del blocco dello scorso anno, nonostante le scorie del disastro sportivo che hanno accumulato, non rinuncerà a cuor leggero: ne ha parlato con i diretti interessati, per strappare una disponibilità convinta a rimanere in granata.
E sicuramente ne ha discusso col direttore sportivo Gianluca Petrachi (che era oggi seduto sulle gradinate della tribunetta dello stadio di Rivisondoli), perché – è stato questo il senso delle sue risposte in conferenza stampa – è impensabile che si possa “bonificare” l’intero spogliatoio dell’anno passato.
E lo ha fatto senza pretendere tempi rapidissimi, perchè non è uno stupido, nel completamento della rosa. Ma ha fissato delle regole precise all’interno del gruppo, chiunque ne farà parte, che dovrà seguirlo nel lavoro che ha appena avviato.
Martusciello ha accettato, senza riserva alcuna, tutte le difficoltà e le incognite del progetto di “dimensionamento” societario. E, sin dalle battute iniziali di questo romitaggio estivo, sta dimostrando un’enorme voglia di giocarsela, con tutte le carte a sua disposizione, questa prima chance vera da primo allenatore.
Commenta