Come sempre la Mannoia ha intervallato la scaletta con brevi incursioni nelle sue iniziative antiviolenza, ricordando questo anno particolare che l’ha vista festeggiare i suoi 70 anni
“Questo – intendendo il progetto Live con orchestra – è il regalo che mi sono fatta”. Accompagnata dai 21 elementi dell’Orchestra Saverio Mercadante diretta dal Maestro Rocco De Bernardis e da Carlo Di Francesco e Raul Scebba alle percussioni, Sebastiano Burgio al pianoforte, Pierpaolo Ranieri al basso e contrabasso e Massimiliano Rosati alle chitarre, ha incantato e fatto cantare per più di due ore la platea gremita in ogni ordine di posto del Ravello Festival.
Scaletta in crescendo con in apertura Caffè nero bollente, Treni a vapore, Nessuna conseguenza e Io vivrò senza te, parte centrale con Come si cambia, Se io fossi un angelo, In viaggio, Pescatore e ancora Le notti di maggio e Combattente. Ultimo blocco con Margherita, Bésame Mucho / Quizás Quizás, Che sia Benedetta, Sally, il nuovo singolo Domani è primavera nato dalla collaborazione con Michele Bravi e Mariposa il brano portato a Sanremo 2024.
Tre i bis per il pubblico in visibilio: La storia siamo noi, l’immancabile Quello che le donne non dicono e Cielo D’Irlanda. Sorpresa finale, l’omaggio solo voce a Pino Daniele, con Sulo pe’ parla’. Standing ovation e applausi calorosi hanno salutato la Mannoia, la band e l’orchestra che hanno regalato al pubblico di Ravello una serata difficile da dimenticare. (ph f.trocino)
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