Il Volpe, in base alle idee dell’Agenzia di Palazzo Santa Lucia, diventerà – come riporta, anche in apertura della prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – per 18 mesi un impianto provvisorio da 15mila posti, con un’unica tribuna quella che sorgerà davanti agli attuali spogliatoi – in muratura circondata da spalti prefabbricati e di facile montaggio.
Tutt’attorno, poi, saranno eseguiti interventi per il completamento dell’impianto sportivo che prevederanno, fra gli altri, il “trasferimento” e l’installazione delle torri faro e dei tornelli attualmente in funzione all’Arechi presso la struttura oltre a una nuova viabilità.
Un intervento importante – sotto tutti i punti di vista – che dovrà fare i conti anche con altre insidie: come noto da tempo, infatti, nell’area del Volpe sono presenti alcuni vincoli che, dunque, dovranno essere attenzionati al meglio per evitare intoppi.
Il vincolo più insidioso è relativo a quello della fascia di rispetto dei corsi d’acqua: proprio accanto all’area individuata per la trasformazione del nuovo Volpe, infatti, scorre il torrente Fuorni.
«L’area oggetto di intervento risulta interessata, in minima parte, dalla fascia di rispetto dei corsi d’acqua che prevede il divieto di ogni nuova edificazione per una fascia di profondità dal limite del demanio di dieci metri», la premessa dell’Arus.
Tradotto dal burocratese: servono più di dieci metri di distanza da un corso d’acqua per costruire qualcosa.
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