Secondo quanto raccontato da Eutizia, gli omicidi sarebbero stati commessi somministrando farmaci antitumorali alle vittime per alleviare le loro sofferenze. Tra i casi citati, due sono avvenuti recentemente: l’89enne Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre scorso, e il 96enne Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati a marzo di quest’anno. Entrambi i corpi sarebbero stati cremati, complicando ulteriori indagini. Restano da identificare altre due vittime, risalenti a dieci anni fa, quando Eutizia lavorava come badante a Latina.
Lunedì prossimo, il 48enne sarà nuovamente interrogato in un’udienza di convalida del fermo, durante la quale il giudice dovrà decidere se confermare la sua permanenza in carcere o disporre altre misure.
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