Sono tre mesi che ha lasciato lo “scettro” di sindaco di Baronissi, cedendolo alla prima donna nella storia di questo Comune a ricoprire l’incarico di primo cittadino, Anna Petta. Dopo di che, un periodo di meritato riposo. Nel mezzo del quale, purtroppo, ha dovuto subire anche il grave lutto di famiglia, con l’inattesa e improvvisa perdita del fratello Mario e della cognata Wilma Fezza, vittime di un brutale incidente avvenuto lo scorso 18 luglio nei pressi dell’uscita di Eboli, sull’autostrada A2.
Sono stati novanta giorni – molto intensi, quelli vissuti dall’ex sindaco Gianfranco Valiante, pronto a ripartire, con non poche cicatrici, nel cuore e nella mente.
Ecco l’integrale intervista pubblicata oggi dal quotidiano “Le Cronache” consultabile online .
Gianfranco Valiante, da poco è terminato l’incarico di sindaco che lei ha ricoperto per due mandati consecutivi a Baronissi. Cosa sta facendo in questi primi mesi trascorsi senza la fascia tricolore?
“Il mio impegno politico, il mio quotidiano contatto con le persone e l’interesse per quanto accade nel mondo, nel nostro paese e al livello locale proseguono senza pause e senza dubbi. Ho appena concluso una esaltante esperienza istituzionale e umana da Sindaco di Baronissi con risultati che lascio al commento e al giudizio pubblici.
La grande passione per la politica, il disinteressato incoraggiamento di tanti mi spingono, certamente in un contesto politico-sociale difficile, complesso, complicato, a un impegno che sento ora come mai forte. Ho consapevolezza di poter dare un contributo di positività. La fine del mio mandato sindacale e’ coinciso con la stagione estiva che, in parte, è servita a ricaricare le batterie. La consapevolezza di quanto sia fondamentale la “cittadinanza attiva” ossia un impegno che il cittadino deve assumere per accompagnare la istituzione nella formazione e nella scelta politica attraverso la costruzione di idee e di progetti utili alla collettività mi hanno spinto ad accompagnare un gruppo di persone, legate al nostro territorio, nella nascita di “ottantaquattrocento”, un’associazione politico-sociale-culturale che sia luogo di dibattito, di confronto, di promozione di idee e di progetto. Noto e rilevo, ogni giorno di più, tanto interesse e tanta voglia di partecipazione”.
Può raccontarci quali sono i suoi futuri impegni?
“Il mio ruolo di Dirigente del Partito Democratico nella consapevolezza – è principio costituzionale – che il migliore governo della cosa pubblica non possa fare a meno del buon funzionamento di partiti politici aperti, inclusivi, democratici non prescinde, per quanto mi riguarda, da percorsi e decisioni condivise e adottate nel Partito nell’interesse generale. Sono stato parte e sono convintamente parte di una squadra che, con le migliori rappresentanze, ha saputo coagulare forze politiche, movimenti, associazioni, ceti professionali, operai e sociali e ha saputo governare portando alla ribalta e non solo nazionale, la nostra città, la provincia, la Campania. Il mio futuro istituzionale, questo mi pare il senso della Sua domanda, sarà condiviso con il Partito Democratico e i suoi alleati come, per me, e’ sempre stato”.
Il prossimo anno ci saranno le elezioni regionali. Lei ha già deciso se scendere in campo?
“Le elezioni regionali in Campania, ormai alle porte, costituiscono un appuntamento fondamentale, decisivo per le sorti della Campania e dei suoi 555 Comuni ma, senza dubbio, anche per il Mezzogiorno d’Italia e oltre. Ciascun cittadino elettore, mi auguro, assuma piena consapevolezza di questo e si prepari al voto con responsabilità e approfondite valutazioni. Il governo della Campania, è mio fermo convincimento, non può prescindere da un progetto e da un’azione di continuità di sviluppo, di crescita, di attenzione, di ammodernamento in tanti ambiti che il Governatore Vincenzo De Luca ha saputo assicurare in dieci anni. Dieci anni pur contrassegnati da imprevisti (vedi pandemia) e difficoltà che hanno moltiplicato la complessità nel governo di una Regione certamente non facile. Guardiamo, sforzando la nostra memoria, cos’è la Campania oggi e ricordiamo cos’era la Campania dieci anni fa’. Certo non mancano, quantunque sia stato portato avanti un lavoro straordinario e senza precedenti, i problemi: il lavoro, la sanità, il sociale. Ma sono temi di legislazione concorrente che vanno risolti in concorso con la Istituzione Statale e soprattutto con risorse e finanziamenti governativi che, negli ambiti citati, sono clamorosamente mancati e mancano. Il buon governo regionale, se non assistito adeguatamente da serie politiche centrali, non può sortire gli effetti che tutti auspichiamo. De Luca ha saputo premiare la capacità di progettazione, ha scelto il merito anteponendo nel suo governo tali valori a scelte clientelari e di parte che altrove purtroppo proliferano. La Campania dovrà ancor più crescere ma il percorso e’ quello intrapreso nel 2015. Non vedo alternativa. Lo dico anche in risposta alle continue discussioni del vincolo dei due mandati che anima il dibattito politico, anche purtroppo all’interno del Partito democratico. Vorrei domandare ai sostenitori del vincolo se c’è ragione valida e se vi sia qualcosa di più democratico che la scelta di una carica pubblica venga affidata esclusivamente agli elettori col voto. Il popolo sovrano rieleggerebbe chi ha ben governato, non voterebbe e manderebbe a casa chi invece avesse male amministrato. L’abc della democrazia. Il vincolo ai mandati scelto da certa politica temo sia solo una scelta di opportunismo politicante. Il medesimo ostracismo che il Parlamento Italiano – quello dei deputati e dei senatori nominati dai capi dei Partiti ma, i più, sconosciuti ai cittadini che dovrebbero rappresentare – ha voluto e continua a volere nei confronti dei Sindaci delle città grandi e medio grandi non rimuovendo il vincolo del numero dei mandati. A mio parere, allora, De Luca dovrà essere ancora il candidato alla Regione Campania del Partito Democratico e delle forze politiche democratiche, riformiste progressiste. Diversamente credo che la Campania corra gravissimo rischio di essere perduta. Affideremmo anche la nostra Regione a chi ora, con i risultati negativi sotto gli occhi di tutti, governa l’Italia. Non vorremo ripercorrere la tristissima esperienza, che ho anche vissuto personalmente in Consiglio Regionale, del governo di destra dal 2010 al 2015. Tutti, dunque, chiamati alla candidatura e alla rielezione di De Luca. Il mio impegno in tal senso, per rispondere alla domanda, è già iniziato e non da ora. Non penso proprio a una personale candidatura avendo peraltro già maturato tale esperienza in due legislature regionali. Il sostegno forte al candidato Presidente uscente e alla squadra che direttamente lo sosterrà è nei fatti. Non sottrarrò poi, di certo, il mio impegno per la città di Salerno, ma è ora assolutamente prematuro. Ora conta solo sostenere e confermare Vincenzo De Luca alla guida della Regione”.
Una riflessione a poco più di un mese dalla tragedia che ha investito la sua famiglia. Lei si sta battendo molto sulla sicurezza stradale. Può dirci nello specifico il suo impegno?
“La sicurezza stradale, la sicurezza urbana, la lotta alla criminalità, la difesa del suolo sono temi di cui in Italia ci ricordiamo, tutti, quando accade l’irreparabile. Vogliamo parlarne seri? Occorre anzitutto una politica dello Stato che vada nella direzione di un interesse vero, che affronti i gravi problemi con interventi strutturali e non di facciata. Più che il ponte sullo Stretto occorrono stanziamenti e risorse importanti per questi temi. Senza soldi non si cantano le messe. Se non c’è’ un approccio importante e convinto a questi temi continueremo, in ogni occasione, ad abbaiare alla luna e a contare i morti”.
Un ricordo di Baronissi e dei Baronissesi dopo 10 anni di sindacato. “Quella di Baronissi è stata per me una esperienza importante, fondamentale, unica. Ho vissuto dieci anni felici, di grandi fatica e di grande impegno, in una comunità splendida. Lavoro quotidiano duro e rapporto speciale con le persone; tanto ho dato ma tanto ho ricevuto. Abbiamo insieme fatto “una citta’”. Baronissi e la sua gente, ciascuno di loro, rimarranno per sempre dentro di me”. Dunque, Valiante non si ricandiderà alle prossime regionali, ma garantirà il suo impegno esterno, che si estende in tutti i settori della pubblica amministrazione che necessitano di interventi provenienti da uomini di esperienza come lui, che possono offrire un valido contributo in termini democratici ed istituzionali”.
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