“Ho passato l’estate come fossi in ritiro. Mi sono allenato con un preparatore. Ora lo faccio a Milano. Chiaro che toccare il pallone da solo è diverso da fare allenamento in gruppo. Non sono abituato a stare in attesa. Mi manca la quotidianità, lo spogliatoio, i tifosi, l’avversario. Ma il fuoco dentro è acceso. Il calcio è la mia vita. Sono convinto di poter dare molto, non ho staccato il cervello”.
Candreva, che vorrebbe scalare ulteriormente la classifica delle presenze in massima serie, descrive così il suo stato d’animo: «Mi sento felice perché ho una bella famiglia, ma sogno di fare un ultimo giro di campo insieme ai miei figli. Glielo ripeto: il calcio è la mia vita».
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