Domenica 15 settembre gli spalti dello stadio Arechi fanno registrare ben 15.000 spettatori. L’incontro casalingo con il Pisa ha richiamato la folla delle grandi occasioni. Allenatore della squadra toscana è il non dimenticato Inzaghi trainer della squadra fantasma che gareggiava con un filotto di sconfitte nella massima serie.
L’inizio dell’incontro di cartello è fissato per le ore 15:00, ma incredibilmente viene annunziato che il var non funziona. Si avvisa la grande platea che l’inizio è rinviato alle 17:30!
Ingenuamente gli spettatori pensano di poter uscire dallo stadio, per eventuali necessità personali, e farvi rientro dopo due ore! Così non è anche nello specifico insolito, unico, incredibile inaspettato caso. Chi esce dallo stadio non può esercitare il diritto di rientrarvi. Molti hanno rinunziato a tale diktat e incazzatissimi hanno abbandonato l’Arechi. Per la maggioranza dei tifosi e degli sportivi è scattata la prigionia per oltre due ore. L’inconveniente, se così si può dire, ha fatto il giro del mondo e la città di Salerno è caduta nel ridicolo…si sa chi ha chiesto di far giocare solo se col var?
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Ennesimo schiaffo alla professionalità dei giornalisti salernitani con buona pace del solito “trombettiere amico“.
Un ente pubblico, molto noto ed importante sul territorio, organizza, un evento nazionale a Salerno e chiama i “giornalisti di testate nazionali”, come conduttore o moderatori dei convegni.
È pensabile che tra i giovani giornalisti salernitani non ci sia uno capace di moderare un dibattito o fare da conduttore ad un tema del programma tra l’altro ampiamente pubblicizzato?
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I misteri della cronaca nera salernitana!
Chi ha ucciso Angelo Vassallo sindaco di Pollica? A circa un quarto di secolo dall’omicidio non c’è ancora un colpevole. Ci sono alcuni indagati che teoricamente potrebbero non essere loro gli autori dell’omicidio.
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La libertà di informazione è in grave pericolo! Si vuole limitare il diritto del Giornalista di essere informato sulle vicende giudiziarie che affliggono il nostro Paese, perché, a sua volta, informi l’opinione pubblica.
La violazione dell’articolo 21 della Costituzione è ignorata da chi legifera per mandato popolare. Vietare la pubblicazione delle motivazioni della richiesta del PM della custodia cautelare significa fare molti passi indietro nella democrazia instaurata in Italia con il ritorno delle libertà. Non meravigli il silenzio istituzionale sulle aggressioni verbali e fisiche in danno dei giornalisti.
Le intimidazioni non fermeranno l’informazione e il giornalista continuerà ad informare l’opinione pubblica.
Naturalmente, bisogna difendersi da possibili inquinanti infiltrazioni nella libertà di stampa. In termini reali significa difendere la democrazia e la pluralità di informazione.
Enzo Todaro
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