Il direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia del nosocomio di via San Leonardo è accusato – come riporta oggi il quotidiano “L’Ora” consultabile online – di aver continuato a gestire, di fatto, il reparto nonostante fosse interdetto per 12 mesi dall’attività medica, dal momento che è indagato insieme ad altri membri della sua equipe per la morte del paziente Umberto Maddolo, a seguito di un intervento chirurgico al cuore.
Sott’accusa il dg Vincenzo D’Amato, attualmente in pensione, e sempre più vicino alla sostituzione (in pole il direttore generale dell’Asl Gennaro Sosto): in tanti si chiedono come mai Coscioni continuasse a frequentare la Torre Cardiologica e decidere la priorità degli eventuali ricoveri, i turni dei dipendenti, finanche a condizionare
le scelte strategiche del reparto, nonostante fosse stato sospeso dal servizio ed anche dalla presidenza dell’Agenas con un provvedimento del Consiglio dei ministri.
Chi avrebbe dovuto controllare? Le indagini potrebbero allargarsi per accertare eventuali responsabilità.
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