Le segnalazioni riguardano piatti serviti quasi sempre freddi e la mancanza di adeguate soluzioni per garantire la giusta temperatura dei pasti, rendendo l’esperienza del pranzo scolastico ancora meno appetibile per questi alunni. Tra le problematiche sollevate, emerge la necessità di trovare modalità per poterli riscaldare, così da garantire lo stesso standard previsto agli altri bambini, a cui viene riservato uno scodellamento al momento.
A farsi portavoce del disagio vissuto dai genitori e dai bambini è Gigi Vicinanza, segretario provinciale della Filp (Federazione italiana lavoratori professionisti), che chiede al Comune di Salerno un intervento immediato per migliorare il servizio mensa scolastica: “È inaccettabile che i bambini con menù personalizzati a causa di intolleranze o allergie debbano consumare pasti freddi quasi ogni giorno, rendendo difficile il momento del pranzo.
Non possiamo ignorare il diritto di questi piccoli studenti a ricevere lo stesso trattamento dei loro compagni. La soluzione potrebbe essere semplice, come l’introduzione di un forno a microonde in ogni scuola per riscaldarli al momento. I menù con restrizioni sono un numero limitato, quindi l’investimento sarebbe contenuto ma con un impatto significativo sulla qualità del servizio“, ha detto.
Vicinanza, dunque, si schiera al fianco delle famiglie, auspicando un miglioramento del servizio che tenga conto delle diverse esigenze alimentari, promuovendo equità e attenzione verso tutti gli alunni e facendosi portavoce di una richiesta rivolta direttamente alle istituzioni locali: “Chiediamo al Comune di Salerno di prendere in considerazione questa problematica e di adottare misure concrete per garantire che tutti i bambini possano quotidianamente godere di un pasto caldo e adeguato durante la mensa scolastica.
La tutela dei più piccoli, in particolare di chi ha esigenze alimentari specifiche, deve essere una priorità per la nostra comunità. Ci auguriamo che le istituzioni possano rispondere con prontezza e sensibilità a questa necessità“, ha concluso.
Incominciare con denuncia alla procura della Repubblica del Sindaco e l’assessore incaricato, poi vediamo come si risolve subito il problema della sicurezza alimentare, senza darla poi all’amico.