Intanto – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – resta il vistoso cartello «area sottoposta a sequestro» nei pressi dei banconi della società per la quale lavoravano le due vittime dell’omicida.
Una ipotesi che starebbe prendendo piede, e sulla quale ci potrebbero essere approfondimenti investigativi, è che al mercato ittico possano essere portati avanti anche affari diversi dalla semplice vendita del pesce.
E, al di là di quelle che sono le denunce sulle irregolarità, in commissione Trasparenza sono emerse anche lacune sulla sicurezza.
La mancanza di controlli consente a chiunque di poter introdurre armi bianche e pistole.
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