Secondo la versione del padre, si sarebbe trattato di un’aggressione premeditata: «Mio figlio era lì con alcuni amici, ma è stato attaccato senza motivo. Un ragazzo gli si è avvicinato e lo ha accoltellato senza dire una parola. Queste cose stanno accadendo sempre più spesso nella zona», ha raccontato il genitore, visibilmente sconvolto.
Le indagini sono in corso, con i carabinieri impegnati a raccogliere testimonianze e analizzare i filmati delle telecamere di sicurezza. La dinamica sembra confermare un atto di violenza ingiustificato, che ha colpito duramente la comunità locale e il mondo del calcio giovanile.
La Salernitana, attraverso i suoi canali ufficiali, ha espresso tutto il suo sostegno a Emanuele e alla sua famiglia: «Per un vero miracolo non è in pericolo di vita, ma dovrà affrontare un periodo di recupero. Speriamo di rivederlo presto in campo», ha dichiarato il club, con il patron Danilo Iervolino e il responsabile del settore giovanile Stefano Colantuono che si sono stretti intorno al giovane.
Colantuono ha duramente condannato l’accaduto: «Emanuele è un ragazzo con sani valori, dedito allo sport e alla famiglia. Non è accettabile che la sua vita sia stata messa in pericolo da una baby gang. Il calcio può fare molto per combattere la violenza giovanile. Siamo al suo fianco nella speranza che questo brutto episodio resti solo un ricordo».
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