Stagione venatoria in Campania, le proposte di Barra (Fdi) all’assessore regionale Caputo

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Il Merano Wine Festival è stato, anche quest’anno, un’occasione che ha consentito l’incontro tra l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo – che da tempo immemore partecipa con il progetto “Campania Felix” a questo importante evento – e il responsabile regionale per la caccia di Fratelli d’Italia Gennaro Barra.

Entrambi hanno contribuito a promuovere le aziende del territorio campano con La rete dei Picentini e con le proprie aziende Porco Nero e Ponte Molinello.

Nella circostanza Barra e l’assessore Caputo hanno avuto uno scambio di idee e un confronto sul calendario venatorio campano, che quest’anno è stato oggetto di svariati ricorsi, peraltro accolti, che hanno finito per danneggiare la stagione venatoria a per penalizzare tanti cacciatori.

Le ragioni principali di tali sconfitte – ha fatto notare Barra – sono legate all’assenza di studi “scientifici seri” che diano una panoramica regionale dello stato di salute reale di tante specie cacciabili (come, ad esempio, il cosi tanto discusso colombaccio o la tortora selvatica) e non cacciabili (storno, gabbiano, tortora dal collare) al fine di poter aggiornare i dati in possesso dell’Ispra e procedere a una nuova visione dell’approccio venatorio per il prossimo anno.

Tali studi, soprattutto nei metodi, vanno condivisi con le associazioni ambientaliste che mirano in modo serio al recupero della biodiversità tralasciando invece quelle associazioni del “no alla caccia a prescindere” che portano soltanto danno all’ecosistema,

Barra, medico veterinario ed esperto nel settore faunistico venatorio, avendo ricoperto in passato ruoli importanti nella provincia di Salerno come presidente del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Provinciale e componente degli ATC Salerno, ha molto a cuore il ripristino di una biodiversità degna della nostra regione ricostruendo popolazioni stabili di lepre, fagiani, starne e coturnice in seguito ad un preventivo riequilibrio della “fauna nociva” il cui sovrannumero, insieme alla scarsa qualità di gestione del territori, ha determinato quasi l’estinzione di queste specie cosiddette “nobili”.

Durante la propria presenza negli ATC le popolazioni di lepri e di fagiani avevano affermato una buona presenza sul territorio provinciale di Salerno grazie anche alla qualità dei ripopolamenti che lo stesso Barra ha seguito nella selezione della selvaggina da immettere.

In ogni caso, tralasciando le beghe tra partiti che alla fine penalizzano il mondo venatorio, ma soprattutto i tanti mammiferi e uccelli anche non cacciabili (cardellino, verdone, verzellino, fringuello) che si stanno man mano estinguendo, è improcrastinabile la convocazione di un tavolo tecnico tra le varie componenti interessate per affrontare il problema, con estrema urgenza, e trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti.

Barra ha dato un’ampia apertura di credito all’assessore Caputo per una collaborazione tecnico-scientifica da avviare quanto prima al fine di evitare di ritrovarsi con gli stessi problem, anche nel prossimo anno, quando si tratterà di stilare il calendario venatorio.

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