Complessivamente sono stati rinvenuti 984 litri di prodotto, di cui 300 di alcol puro di contrabbando, in attesa di essere utilizzato ed ancora contenuto in una cisterna in plastica, e 684 litri di liquori vari (grappa, limoncello, meloncello, fragolino, pistacchio, bananino e cioccolato) già confezionati in taniche e bottiglie di varia capacità, pronti per essere posti in vendita.
Il responsabile, un soggetto di nazionalità italiana, è stato così segnalato a questa Procura della Repubblica e dovrà ora rispondere di “Sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sull’alcole e sulle bevande alcoliche” e “ricettazione”.
Le frodi alle accise, si legge in una della Gdf, arrecano gravi danni alle entrate dello Stato e comportano effetti distorsivi alle regole della libera concorrenza. Il contrasto a questo fenomeno, infatti, restituisce competitività e legalità al mercato, favorendo gli investimenti e lo sviluppo imprenditoriale. Va da sé, tra l’altro, che a differenza dei liquori prodotti legalmente, quelli di contrabbando non sono soggetti a controlli di qualità e sicurezza e questo significa che possono contenere impurità e sostanze contaminanti che possono essere nocive per la salute dei consumatori.
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