In un comunicato, i legali del governatore hanno chiarito alcuni punti chiave della motivazione della sentenza per evitare fraintendimenti e letture strumentali a fini politici. Sottolineano come le “smart card” fossero inizialmente progettate con l’intenzione di offrire una polifunzionalità ai cittadini campani, tra cui la funzione di attestato vaccinale, una misura adottata dalla Regione prima che il Governo nazionale intraprendesse iniziative parallele. La Regione Campania, in questo contesto, si è distinta per la sua gestione dell’emergenza pandemica e per le politiche sanitarie attuate da De Luca.
Gli avvocati evidenziano anche che la Corte dei Conti ha riconosciuto indirettamente i meriti della Regione, rigettando la richiesta di condanna formulata dalla Procura per la prima fase dell’operazione. Tuttavia, la condanna del governatore è stata motivata a partire dal 9 giugno 2021, con i giudici che hanno ritenuto che la distribuzione delle smart card fosse diventata un doppione del Green Pass nazionale.
Il presidente De Luca ha annunciato la sua intenzione di impugnare la sentenza, ritenendo che non rispecchi correttamente la realtà dei fatti e delle politiche adottate dalla Regione Campania durante l’emergenza sanitaria.
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