L’uomo, ospite di una casa d’accoglienza e con regolare permesso di soggiorno, ha manifestato atteggiamenti sempre più aggressivi durante una visita di controllo, nonostante il personale lo avesse rassicurato sui progressi delle sue condizioni di salute. Le tensioni sono esplose quando il paziente, lamentando un presunto scarso supporto dalla struttura sociale in cui risiede, ha iniziato a inveire, minacciare e successivamente danneggiare il reparto.
In un momento di forte agitazione, l’uomo ha minacciato di morte la caposala, scagliandosi contro di lei e colpendo un’anta della porta. L’intervento tempestivo dei vigilanti e del personale sanitario ha evitato il peggio. Tuttavia, durante il tentativo di bloccarlo, si è verificata una violenta colluttazione che ha causato danni significativi al reparto.
Solo l’arrivo di uno psichiatra e la somministrazione di un sedativo, preceduta dall’immobilizzazione da parte dei vigilanti e del personale di polizia, ha consentito di riportare la situazione sotto controllo.
La Direzione Strategica dell’ospedale ha espresso profondo disappunto per l’accaduto, ringraziando il personale medico e infermieristico per la prontezza nel mettere in sicurezza i pazienti presenti e gestire l’emergenza. Un ringraziamento particolare è stato rivolto ai vigilanti, la cui rapidità e senso del dovere hanno evitato ulteriori conseguenze.
L’uomo, sedato e sotto piantonamento, è ora monitorato dal personale sanitario. La vicenda riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle strutture sanitarie e sull’importanza di un supporto psicosociale adeguato per i pazienti fragili.
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