Il Procuratore Antimafia ha poi voluto rimarcare come non è vero che la giustizia italiana non funziona riportando un esempio di vita personale: “Non ho mai fatto in vita mia più di 20 giorni di ferie all’anno. É un falso problema perché se si fa passare il segnale che la giustizia non funziona, è lenta perché i magistrati lavorano poco, è una falsità”. Per Roberti è un falso problema “che è diventato un problema per il modo in cui è stato presentato. Se invece in un quadro di rilancio e di efficienza dell’amministrazione giudiziaria, con testo di riforme vere si chiede il sacrificio ai magistrati, i magistrati saranno ben lieti di aderire”. “Naturalmente – ha concluso Roberti – lasciando poi i 30 giorni liberi, nel senso che bisognerà sospendere i termini per il deposito delle sentenze”.
“Un’istituzione come la Corte Costituzionale penso meriti ben altro trattamento“. Questo invece il pensiero di Giuseppe Tesauro, presidente della Corte Costituzionale commentando l’empasse del Parlamento per l’elezione dei giudici costituzionali. Per Tesauro “uno spettacolo che non meritano anche i cittadini italiani”. “Il cittadino italiano spesso e un po’ troppo bistrattato. E’ una cosa amara, molto amara – ha aggiunto Tesauro – “Questo stallo c’è stato anche in altre epoche ma forse era un po’ più ovattato, si nascondeva dietro esigenze di meditazione”.
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Carmine?
Certo il procuratore Roberti ha raggiunto la sua massima aspirazione, ma, mi spieghi di grazia, come mai vi è un carico così consistente di processi irrisolti e/o fermi ? Come mai si ritorna, a distanza di anni, a riaprire dei processi già sentenziati in più gradi di giudizio ? E’ forse un problema di scarsa professionalità del magistrati(Pm – Giudicanti), di scarsa professionalità di chi svolge frettolosamente le prime indagini(Carabinieri ect.) e/o esistono i soliti “rapporti di corridoio” ? Per quanto mi riguarda ho subito una ingiusta sentenza dopo “appena” 14 ANNI, ma tant’è…!!! CHIEDERO’ IL RISARCIMENTO PER DANNI ALLO STATO, ma, A MIO AVVISO DOVREBBE PAGARE IN PRIMA PERSONA CHI HA COMMESSO L’ERRORE.