“Ci farebbe piacere capire quali competenze abbia Amedeo Laboccetta per presiedere un Ente come la Gori. Di lui si ricordano solo incarichi da parlamentare, un’amicizia con Nicola Cosentino e trascorsi politico–giudiziari poco chiari”. Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale del PD, Gianfranco Valiante. “A noi sembra più una squallida lottizzazione di governo e sottogoverno che un incarico affidato per reali capacità manageriali – sottolinea Valiante – Laboccetta ha l’unico merito di essere un cosentiniano doc. Accanto a lui, nel cda, altre nomine di personaggi di cui ci piacerebbe leggere curriculum e rimborsi. Formalizzeremo la nostra richiesta di revoca immediata dell’incarico”.
“Si tratta dell’ennesimo colpo di mano del centrodestra e del presidente Caldoro che ormai non riesce a gestire più le pressioni politiche e rischia di mandare sempre più allo sbaraglio un Ente come la Gori che gestisce il servizio idrico in 76 comuni dell’ATO 3 Campania, con un servizio da sempre contestato dai cittadini, e con un debito che gli utenti pagheranno per i prossimi venti anni. La scelta di Laboccetta a presidente dell’Ente – conclude Valiante – dimostra come la meritocrazia, in Campania, sia ormai un miraggio: si diventa manager non per evidenti meriti professionali ma per amicizie di lungo corso con l’ex coordinatore di Forza Italia”.
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