E il gruppo Snai è stato il primo a cogliere questa possibilità, aprendo una nuova frontiera delle scommesse calcistiche. “C’era da tempo una forte richiesta, il calcio dilettantistico conta molti appassionati a livello locale desiderosi di poter scommettere sulle partite della propria squadra”, spiega il gruppo. “Come si accettano puntate su competizioni di differenti livelli di varie nazioni, accettiamo scommesse anche sulla Serie D, a conferma dell’interesse e della credibilità di questo campionato. E’ un riconoscimento e una manifestazione di fiducia nello sport italiano”.
Già. E’ anche una questione di fiducia, visto il rischio che questa possibilità si trasformi in un assist al calcioscommesse. Più si scende di livello, infatti, più aumenta la possibilità di combinare i match. Già la Lega Pro negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con questo tipo di problema: non è insolito in terza serie vedere partite non quotate, proprio perché considerate a rischio o dal risultato scontato (cosa invece del tutto eccezionale in Serie A o Serie B).
E nel tentativo di prevenire il rischio di combine da anni la Lega ha stipulato un accordo di collaborazione con Sport Radar, un’azienda svizzera di monitoraggio. In categorie che non sono più neanche professionistiche – dove i giocatori guadagnano pochi spiccioli, non esiste il controllo delle grandi società e neppure quello garantito dalla visibilità televisiva – è sicuramente più facile avvicinare membri delle squadre e tentare di veicolare i risultati.
Anche il gruppo Snai appare consapevole della questione, ma ribalta la prospettiva: “Le scommesse legali su un evento portano attenzione e controlli: la quotazione può essere anche un’occasione di tutela per la stessa Serie D, oltre che una vetrina importante per i campionati minori”, commentano dall’agenzia.
Fonte Ilfattoquotidiano.it
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