Problemi invece per la Soprintendenza Archeologica che dovrà, a breve, lasciare i locali di via Trotula de Ruggiero, sempre nel centro storico di Salerno, ma che ad oggi ancora non dispone di uffici alternativi. Per il personale del Museo Diocesano, invece, la Direzione Regionale del Ministero in Campania ha già notificato una prima informazione preliminare alle OO.SS., i cui cardini sono: Ricognizione e condivisione dei fabbisogni di personale nelle diverse sedi; Concertazione dei criteri per definire le procedure nelle assegnazioni.
Una situazione questa da attenzionare subito – sottolinea Michele Faiella, dirigente della Cisl Fp Beni Culturali, se non si vogliono perdere Uffici e personale che, senza una soluzione logistica sul territorio, non troveranno più spazio nella città capoluogo. Solo una sinergia con il comune di Salerno, a questo punto, potrebbe risolvere la problematica con la messa a disposizione di locali, preceduta, ovviamente, da una ricognizione del ricco patrimonio esistente nel centro storico. La soluzione invece per i lavoratori del Museo Diocesano è legata al pieno utilizzo del complesso monumentale di San Pietro a Corte di recente passato allo Stato, ma anche su questa opzione si è in attesa.
Attualmente il sito viene aperto solo nel fine settimana con orari limitati e secondo modalità contingentate (v. Associazione di volontariato, ndr). La definizione di alcuni servizi, ma su questo la Soprintendenza BAP ha già iniziato un discorso con lo stesso comune di Salerno, potrebbe consentire l’apertura totale del complesso per tutto l’arco della giornata utilizzando, quindi, il personale proveniente dal Museo Diocesano. La Cisl Fp di Salerno quindi, non demorde, anzi nei prossimi giorni terrà assemblee ed incontri su ogni posto di lavoro del settore Beni Culturali presente in città al fine di trovare soluzioni soddisfacenti per tutti.
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