“Il documentario – sottolinea Francesco Saponaro – attraverso il contributo di immagini di repertorio, anche inedite, e da una serie di interviste realizzate per l’occasione, si concentra sull’importanza di Eduardo De Filippo dal punto di vista artistico, civile e politico e sulla centralità che il suo lavoro ha sempre destinato alla formazione e al rapporto sapiente con le nuove generazioni”. Il film è scritto in collaborazione con Antonella Ottai e Paola Quarenghi, montaggio Benedetto Sanfilippo, fotografia Gennaro Visciano e Diego Liguori, suono Daghi Rondanini, musica Francesco Gazzara, organizzazione Maurizio Fiume per Teatri Uniti, prodotto da Alex Ponti, regia Francesco Saponaro.
Il film andrà in onda in prima serata su RAI 5 nel ricco palinsesto dedicato al trentesimo anniversario della morte del grande artista quale prologo della selezione cheil canale diretto da Pasquale D’Alessandro dedicherà al teatro di E.De Filippo i sabato sera del mese di novembre).
Giovedì 23 ottobre (ore 21, repliche fino a domenica 26) debutta lo spettacolo Dolore sotto chiave, una nuova produzione di Teatri Uniti, Napoli Teatro Festival Italia, Università della Calabria, un dittico realizzato espressamente nel nome di Eduardo che riunisce i due atti unici Dolore sotto chiave e Pericolosamente. Anche questo spettacolo è firmato da Francesco Saponaro – regista di lunga consuetudine con la drammaturgia napoletana, da Scarpetta a Moscato, fino al successo internazionale di Chiòve di Pau Mirò e dell’edizione castigliana di Io, l’erede – che con questo allestimento affronta un Eduardo meno frequentato, dove incombe, silenzioso, il tema della morte (sia essa reale, presunta o, semplicemente invocata) tra sfumature grottesche colorate di umorismo nero. Lo spettacolo si arricchisce di un’ouverture, adattamento in versi e in lingua napoletana della novella del 1914 di Luigi Pirandello I pensionati della memoria. In scena tre interpreti: Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano. Scene e costumi Lino Fiorito, luci Cesare Accetta, suono Daghi Rondanini.
Per il Ghirelli la celebrazione dell’anniversario eduardiano non è un episodio contingente, ma il frutto di una scelta progettuale cominciata lo scorso anno con tre diversi appuntamenti: lo spettacolo inaugurale, un “Natale in casa Cupiello” prodotto dal Piccolo Teatro di Milano con F. Russo Alesi; il progetto “I giorni e le notti di Eduardo” in collaborazione con le Università di Salerno, della Calabria, di Messina e suor Orsola Benincasa di Napoli nonchè la cineteca nazionale; e “Sik-Sik l’Artefice Magico” prodotto da Fondazione Salerno Contemporanea in collaborazione con il festival Teatro Italia con la regia di PierPaolo Sepe.
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