Oltre a Fisciano, tra gli altri enti sottoscrittori della richiesta comparivano: Angri , Bracigliano , Casalnuovo, Castellamare, Cercola , Gragnano , Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio, Lettere, Roccapiemonte, Sarno, Striano, Pagani, Poggiomarino, Pompei, Portici, Roccarainola, Sant’Antonio Abate, S. Giorgio a Cremano, Saviano, Scafati , Scisciano, Siano, S.Maria La Carità.
Nel Comune di Fisciano, molti utenti hanno iniziato a ricevere avvisi di pagamento pregressi relativi al periodo 2003-2011. L’assessore Gioia ha consigliato ai contribuenti, come già fatto in precedenza, di non pagare questi tributi, considerati illegittimi, in quanto il credito vantato dalla Gori risulta parzialmente prescritto, essendo i crediti relativi a canoni idrici soggetti al termine di prescrizione quinquennale, e pertanto i crediti precedenti l’ottobre 2009 sono da considerare prescritti. Inoltre, lo stesso assessore ha invitato i cittadini residenti a Fisciano di recarsi al Comune per ritirare i moduli da compilare per ottenere la sospensione dei pagamenti pregressi della bolletta idrica.
“In questa fase – dichiara Gioia – dobbiamo concentrare gli sforzi nell’unico intento di liquidare la Gori e restituire ai Comuni la gestione dell’acqua pubblica. Ci siamo stancati di sottometterci alle illecite imposizioni della Gori. Il commissario straordinario sta mantenendo impropriamente la postazione di controllo dell’Ato 3. La Rete dei Sindaci è determinata a porre fine a questa illegittima imposizione e il nostro Comune adotterà tutte le misure ritenute necessarie e opportune per rimuoverlo da quell’incarico”.
E’ dal 1 gennaio 2013 che si attende l’emanazione della Legge Regionale che istituisca i nuovi enti territoriali di governo del Servizio Idrico Integrato e al contrario, a distanza di quasi 2 anni, di questa legge non c’è traccia e le competenze in materia di servizio idrico continuano ad essere esercitate da commissari straordinari regionali che esercitano i poteri in sostituzione degli enti locali.
In particolare il commissariamento dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano (ATO 3), la cui legittimazione ad operare è tutta da verificare, ha prodotto in questi 2 anni una serie di provvedimenti che sono andati a gravare sugli utenti dell’ATO 3 in maniera molto significativa come aumenti tariffari e, da ultimo, proprio il recupero delle partite pregresse ante 2012 che sta scatenando innumerevoli proteste tra gli utenti del territorio.
E’ paradossale che gli enti locali che sono i depositari delle competenze in materia di acqua, debbano continuare ad assistere inermi al tartassamento dei propri cittadini da parte di una gestione commissariale regionale a causa dei ritardi più o meno intenzionali della Regione stessa nel varare la nuova disciplina di governo del territorio.
Per questo gli amministratori locali hanno deciso di scrivere al Governo invitandolo ad esercitare i propri poteri sostitutivi e ad approvare una normativa che individui gli enti territoriali di governo del servizio e restituisca le competenze, in materia di acqua, ai legittimi detentori, ossia i Comuni entro il termine ultimo del 31 Dicembre 2014, pena gravi conseguenze sulla gestione del servizio idrico stesso.
Ciò è ancor più necessario nell’ATO 3, dove ormai le amministrazioni locali ritengono maturi i tempi per superare la gestione privatistica di GORI s.p.a. per passare ad una Gestione Pubblica , Efficiente, Solidale, Trasparente e più Economica del Servizio Idrico Integrato.
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