Nel weekend in arrivo ci sarà una temporanea “buca” nell’alta pressione che arretrerà andando verso Ovest, lasciando spazio a un fronte freddo in discesa sul Centro Europa soprattutto nella giornata di sabato. Aumenteranno le nubi sul Levante Ligure, in Emilia Romagna, Adriatco e qualche piccola nevicata anche sulle Alpi di confine oltre 1000 metri. Da domenica il versante freddo scivolerà a sud, interessando i Balcani e interesserà solo marginalmente l’Italia nelle zone di Abruzzo, Molise e Basso Lazio. Intanto a nord torna a splendere il sole. Le trombe d’aria a Salerno e Napoli sono quindi un momento passeggero: un’ondata di maltempo che, fortunatamente, sta abbandonando rapidamente l’Italia per lasciare il posto all’arrivo dell’alta pressione natalizia.
Dai prossimi giorni infatti le condizioni meteo miglioreranno decisamente su tutta la nazione con qualche pioggia sparsa al Centro-Sud, rapidamente sostituita da un caldo sole. Insieme al bel tempo però arriveranno anche delle nebbie molto fitte che si instaureranno sulla Pianura Padana, sulla Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna. Dal 22 al 24 di dicembre grazie all’anticiclone sul bacino del Mediterraneo si prospetta così un Natale mite e soleggiato, niente “bianco Natale” se non in alta montagna dunque. Qualche nuvola solo sulle regioni tirreniche dunque, ma un po’ d’aria umida arriverà da ovest andando a ingrigire il cielo anche della Valpadana.
Cosa accade dopo Natale? L’alta pressione si abbassa gradualmente di latitudine sotto i colpi delle correnti instabili che vanno alla conquista del Mediterraneo. Due le ipotesi possibili. La prima, è che l’Italia venga attraversata da un flusso ondulato di correnti da Nord Ovest via via più fredde. Le perturbazioni portano delle precipitazioni sparse dapprima al Nord poi anche al Centro Sud. Le temperature scendono di qualche grado portandosi nelle medie del periodo. La neve di conseguenza cade sui rilievi fin verso le quote medie. I fenomeni si concentrano poi al Sud e sul medio Adriatico mentre il tempo migliora al Nord con la rimonta dell’alta pressione.
La seconda ipotesi vede una maggiore interferenza tra le correnti fredde dal Nord Atlantico con sventagliate di natura artica. Questo significa tempo marcatamente instabile con piogge e nevicate che al Nord possono risultare fino a quote basse.
mettetevi d’accordo….chi dice che farà un freddo epocale, voi dite che farà caldo….ma v mittit d’accord!!!!