La laurea che avrebbe conseguito tra qualche anno e che non avrà mai. Ecco il regalo della comunità dell’Università di Fisciano (Salerno) per la 23enne Francesca Bilotti, scomparsa lo scorso 24 novembre nel corso di un tragico incidente all’interno del campus. Il 31 dicembre è terminata la raccolta di adesioni per l’iniziativa organizzata dagli amici e compagni di corso della giovane che hanno dato vita alla pagina Facebook Unisa per Francesca. «Dopo il 6 gennaio si legge sul social network – presenteremo al Rettore la richiesta ufficiale per l’assegnazione della Laurea ad Honorem». Un piccolo tributo alla 23enne che ha perso la vita investita da un autobus della Sita proprio nel parcheggio dell’Università. Un tragico incidente al centro di un processo per omicidio colposo a carico dell’autista che quel maledetto lunedì era alla guida del bus.
Si tratta di una delle tante iniziative messe in campo dall’ateneo salernitano per ricordare la ragazza tra queste l’accensione dell‘abete allestito in suo onore per il Natale. «Scriveremo al ministero perché ci autorizzino ad avere la laurea alla memoria – aveva annunciato il rettore Aurelio Tommasetti – ma non solo, vogliamo intitolarle un luogo dove gli studenti possano raccogliersi e ricordare Francesca nel modo migliore, nella speranza per il futuro, quel futuro che Francesca non ha potuto avere».
Fonte:napoli.fanpage.it
Niente laurea ad honorem ma soltanto un ricordo ad honorem come un’aula o una piazza. Bisogna rispettare le altre morti non laureate. La normativa ,se non erro, la consente a tutti i deceduti a quali mancava solo l’esame di laurea.
Ma a che gli serve la laura alla povera Francesca? Intanto nel terminal non è cambiato nulla. E’ così che funziona, purtroppo, una targa al merito, una medaglia, ma nulla cambia. Mi dispiace Francesca, mi consola solo il pensiero che tu ora stai in un posto dove puoi irradiare il tuo sorriso, che arriva su noi come un raggio di sole che squarcia le nubi in giorno di tempesta.
L’unica verità è che la povera Francesca non c’è più e la sua assenzasará un vuoto incolmabile per i genitori e chi l’amata. Targhe, laurea, piazze, non servono a nulla, non la fanno tornare indietro, sinceramente noi essere umani riusciamo ad essere patetici anche davanti alla morte, mai un po di semplicità, si vuole essere protagonisti anche sulle disgrazie, che degrado!
Con tutto il rispetto è stata una scelta che non la condivido di conferirle un bene che, su questo mondo oggigiorno già serve a poco, figuriamoci nel mondo dove adesso vive, pieno di spiritualità e di veri valori! Devo dire, con tristezza, che in questo mondo non so più a cosa credere, non per colpa mia, ma causa di quelle autorità che hanno perso di credibilità!