1) Recedere con immediatezza dall’azione di dismissione del complesso immobiliare, inaspettatamente avviata, con contestuale richiesta di annullamento degli atti amministrativi adottati;
2) Programmare, una volta scongiurata l’ipotesi di “svendita”, di intesa con il Comune di Acerno, investimenti pubblici nel settore della tutela dell’ambiente e del paesaggio, oltre che della promozione territoriale che vedano al centro il prestigioso contenitore della Colonia Montana, attingendo ai fondi comunitari della programmazione 2014-2020 e a specifiche misure previste della Regione Campania;
3) Assegnare, in caso di mancato accoglimento delle predette richieste, di assegnare il diritto di prelazione al Comune di Acerno nell’acquisto dell’intero edificio, allo stesso prezzo stabilito nel preliminare di vendita. «Con questo atto, l’Amministrazione tenta di riappropriarsi di una struttura che è stata il “primum movens” del turismo ad Acerno. Infatti, tale complesso immobiliare con il suo annesso parco urbano quale patrimonio condiviso di una intera Comunità è segno distintivo e bagaglio identitario di una intera popolazione». Questa la dichiarazione dei primo cittadino Vito Sansone.
Il complesso immobiliare ubicato nel centro abitato del Comune di Acerno con il suo annesso parco urbano di oltre cinquemila metri quadrati, edificato nel lontano 1935 quale colonia climatica per i figli e gli orfani dei ferrovieri dello Stato, intitolato al Principe Vittorio Emanuele di Napoli ed inaugurato alla fine del 1940 alla presenza dell’allora sottosegretario alle Ferrovie, il salernitano Mario Jannelli, ha caratterizzato con la sua presenza la vita economica e sociale dell’intera Comunità di Acerno sino alla fine degli anni settanta del secolo scorso.
Centinaia i bambini che ogni anno da ogni angolo dell’Italia meridionale confluivano con le proprie famiglie ad Acerno e questo ha permesso che si sviluppasse un vero e proprio “miracolo economico” con la costruzione ad esempio del Villaggio S. Francesco, la Curia Arcivescovile nonché di tante ville e residenze estive. Purtroppo, il funzionamento della Colonia Montana si interrompe bruscamente in concomitanza dell’evento sismico del 1980 a causa dei dissesti che interessarono parzialmente il complesso immobiliare.
Da allora diversi sono stati i tentativi dell’Amministrazione Provinciale di Salerno di avviare progetti di sviluppo per la Comunità di Acerno sempre ponendo al centro il complesso immobiliare della ex Colonia Montana; tra questi si annovera la proposta di un Parco Agro – Alimentare dei Picentini, presentata in occasione della 32^ Sagra della Castagna ad Acerno, dalla quale scaturiva poi il Protocollo di Intesa tra Provincia di Salerno e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
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