Il Comune di Scafati ha comunicato al Consiglio Comunale nella delibera n° 80 del 28/11/2014 le numerose e robuste azioni correttive messe in campo per rispondere ai chiarimenti dei Magistrati contabili in ogni punto della citata delibera. Sono state fornite indicazioni sulle azioni intraprese per garantire gli equilibri di bilancio previsti dalla nuova norma sull’armonizzazione contabile, che prevede il finanziamento di tutte le spese dell’Ente con entrate proprie senza ricorrere all’indebitamento. Sono state date informazioni sulla revisione dei crediti e dei debiti dell’ente e sulle azioni intraprese per velocizzare i pagamenti ai fornitori. A questo proposito i tempi medi di pagamento dei debiti del Comune di Scafati sono scesi da oltre i 18 mesi nel 2012 a soli 4 mesi nel 2014 e il trend è in continuo miglioramento. Sono state date informazioni sul nuovo inventario dei beni comunali e sulle attività gestite dalle società partecipate, ACSE e Scafati Sviluppo prima di tutte.
La Sezione di Controllo campana della Corte dei Conti ha preso atto delle iniziative intraprese dal comune di Scafati, concludendo l’azione di controllo con la delibera n° 6 del 26/01/2015.
Relativamente al 2009, invece, la Corte dei Conti ha richiesto l’invito a dedurre solo sul fondo “progetti obiettivo” pari a 612.000 euro.
Il Sindaco Aliberti chiarisce: “Siamo soddisfatti dell’esito del controllo relativo al 2012, dopo che ci è stata data la possibilità di spiegare le criticità che in precedenza ci erano state sollevate. Siamo sereni sulle controdeduzioni relative ai progetti obiettivo per il 2009, consapevoli che, avendo un personale esiguo rispetto alle esigenze ed alla popolosità del territorio, un personale che ormai non riesce più a fronteggiare i carichi di lavoro sempre maggiori a fronte dei continui pensionamenti senza nuove assunzioni, ciò che altrove è ordinaria attività lavorativa a Scafati spesso diventa straordinario. Pertanto, faremo capire alla Corte dei Conti, nelle nostre controdeduzioni, che i progetti obiettivo sono serviti solo a migliorare la qualità dei servizi che, alla luce dell’esiguità del personale, diversamente non avremmo potuto garantire: abbiamo lavorato nell’interesse della città, politici, funzionari e dipendenti”.
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