AGGIORNAMENTO. Non era uno scafista ma una vittima, inseguito dall’Is e costretto dalla disperazione a prendere il timone di un barcone alla deriva, quando l’acqua iniziava a bagnare i piedi e il rischio era quello di finire travolti dalle onde. Il tunisino era stato arrestato martedì sera, perché i miliari della Marina che avevano soccorso i migranti lo avevano trovato alla guida della “carretta” del mare.
Ieri la Procura ha chiesto la convalida del provvedimento, indicandolo come l’organizzatore del viaggio, ma il gip Stefano Berni Canani lo ha invece scarcerato per mancanza di gravi indizi di colpevolezza, dopo aver ascoltato a lungo il drammatico racconto della traversata e aver raccolto le testimonianze di alcuni migranti che hanno confermato la sua ricostruzione. «Siamo stati abbandonati in mare, ho guidato per salvarci» – raccontato il tunsino.
GUARDA IL VIDEO
Quand’è che le navi si cominciano ad usarle per bombardare le postazioni libiche dell’ISIS? Tanto si arriva talmente vicino alle coste africane che quegli “animali” si consentono di minacciare con le armi le motovedette italiane, disarmate, per farsi restituire barconi sequestrati!