I selfie degli avvocati salernitani contro la Cassa forense: “io non mi cancello”

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IoNonMiCancelloSbarca sui social network la protesta degli avvocati a partita IVA a medio e basso reddito contro la regola dei “minimi obbligatori”. Anche gli avvocati salernitani si mobilitano contro la Cassa Forense che impone il pagamento immeditato dei contributi previdenziali o la cancellazione dagli albi. E così è scattata una vera e propria ondata di selfie sui social network. Ed ecco allora che su Facebook fioccano ininterrottamente selfie di giovani avvocati con un cartello in mano con su scritto “io non mi cancello”, slogan che riprende l’hashtag lanciato su twitter.

Nel mirino dei giovani avvocati a partita Iva a medio e basso reddito (si legge sul sito ProntoProfessionista.it) è finita un’altra questione sempre legata alle tariffe, e cioè la regola dei “minimi obbligatori” imposta dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense. In questo caso, gli avvocati sono obbligati a pagare alla Cassa Forense una quota minima pari a circa 3.800 euro all’anno, indipendentemente dal reddito prodotto, pena la cancellazione dalla Cassa stessa e dall’Albo professionale. Ciò comporta che molti di coloro che “ci hanno messo la faccia” girino la maggior parte se non tutti i loro guadagni alla Cassa forense.

E’ un meccanismo che – dicono – privilegia i colleghi con entrate più sostanziose e che vogliono cambiare, pur sapendo di rischiare parecchio. Per questo l’MGA (Mobilitazione Generale degli Avvocati), la sigla scelta dai legali a partita IVA a basso reddito, ha deciso di creare un fronte unico contro la Cassa forense, annunciando di non poter pagare la quota previdenziale e contestando la conseguente cancellazione dall’Albo. Una battaglia che non è solo di protesta, ma anche e soprattutto costruttiva: l’MGA propone che la quota spettante alla Cassa Forense si basi sul modello contributivo in modo da eliminare l’iniquità di trattamento previdenziale tra colleghi con redditi molto differenti. E, inoltre, chiede che chi è già in pensione smetta di svolgere la professione e si cancelli dall’Albo.

La situazione che si prospetta a un giovane avvocato fresco di esame di Stato pare essere questa: pochi clienti, una quota minima obbligatoria di circa 4 mila euro annui da pagare indipendente dal reddito accumulato e…ciliegina sulla torta, l’impossibilità di conquistarsi una fetta di mercato proponendo tariffe scontate o facendosi pubblicità attraverso piattaforme commerciali in internet perché “poco decoroso”.  La Cassa forense diventa obbligatoria per chi fattura più di 10.300 euro l’anno. E così scattano, rispetto ai forfait precedenti, anche il calcolo del pregresso. E così c’è chi avendo fatturato 10.500 euro in un anno si ritrova a dover pagare – compreso il pregresso – 14.000 euro di contributi previdenziali. Se non si versa tutto, si è cancellati dalla Cassa e dall’albo.

17 Commenti

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  • tutto…e subito!! L’unico esame di stato obbligatorio per legge, e l’unica iscrizione obbligatoria, deve essere quello dei medici. Tutto il resto è solo ricotta…ricotta…fortissimamente ricotta…che continuano a pagare le famiglie che si sono illuse di poter dare un avvenire e un’istruzione ai loro figli.

  • Non riesco a capire questa protesta dei giovani avvocati, anche gli artigiani e i commercianti e tante altre categorie di lavoro autonomo, sono obbligati a pagare per legge il contributo minimo e fisso annuale all’I.N.P.S. a prescindere dal reddito economico e fiscale prodotto ed è evidente che se non riesci a stare sul mercato devi per forza soccombere e prevedere di cancellarti dagli elenchi se non ce la fai, dura lex sed lex uguale per tutti…………….

  • La proliferazione di avvocati specie al Sud è un problema non da poco, su cui si è tentato di incidere con una barriera all’entrata, costituta non da una selezione seria in università, ma da elevati contributi previdenziali.
    Per gli artigiani i minimi sono circa € 2.500 l’anno.
    Resta un dubbio: come un professionista può vivere con meno di “teorici” € 10mila annui, cifra più consona al trattamento di un lavoratore sprovvisto di laurea ed abilitazione?

  • Purtroppo gli avvocati sono tanti, se non troppi, come i professori, i quali quest’ultimi se non si trovano in specifiche graduatorie (dette GAE che verranno assunti) DOVRANNO fare un concorso e ci sono docenti con 40-45 anni che dovranno vedersela con pischelli di 27/28 anni usciti dall’università….secondo voi chi vincerà il concorso e chi andrà in mezzo alla strada???
    Tornando agli avvocati…..ma qual è il motivo che a determinate facoltà ci sono centinaia (per non dire migliaia) di iscritti e ad altre invece si arriva a 50/60??? Perché si guadagna bene o perché determinate facoltà (leggasi Matematica, Fisica, Chimica) sono più ostiche???
    Lascio a voi la risposta!!!!

  • Ebbene cari colleghi, ho studiato e mi sono laureato in giurisprudenza senza fare chissà quale fatica,mi piaceva questa facoltà e mi sono laureato con un grande entusiasmo.Credo in me stesso e mi sono messo in gioco,quindi niente pessimismo e pianto da meridionale.Sono ottimista e competo sul mercato in cerca di clienti a prezzi popolari,ho sempre offerto:professionalità,serietà e competizione lavoro tantissimo e non mi basta,voglio sempre di più perché credo nella meritocrazia.Un giovane avvocato che guarda oltre l’orizzonte.

  • Troppi ormai il sistema e’ saltato e una buona riforma del
    sistema giudiziario non può’ prescindere da una drastica diminuzione del numero degli avvocati…questa e’ la realtà’piaccia o meno.

  • Una curiosità, vi cito un dato statistico la città di Roma ha più avvocati di tutta la Francia messa insieme.A questo punto viene logico pensare che molti avvocati per lavorare creano il problema per poi risolverlo quindi attenzione quando selezionate il vostro avvocato di fiducia.Cercate sempre avvocati ambiziosi,combattenti e con parcelle basse.

  • Mi sono.iscritto a Giurisprudenza come Te.Studiavo,studiavo e vedevo che superavano gli esami ragazzi che non sapevano una mazza di diritto.Dopo.6 anni infernali a Fisciano.mi sono laureato in altra Universita` dve ringraziando Iddio non funzionava come a Salerno.Dopo di che ho assistito alla barzelletta dell’Esame di Stato dove la.meritocrazia si.riduceva a promuovere o.a bocciare praticamente lo stesso.compito Unico.Nel frattempo tra tasse surreali e Fisco Persecutore,le reali possibilita’ di un Utile venivano ad assottigliarsi grazie anche alla triste realta’ del Privato che concretamente non versava le spettanze dovute.E’ stupido parlare di Professionalita` e di “prezzi modici”.L’opera intellettuale e la prestazione che ne consegue non e’ preventivabile ne’ e’negoziabile al ribasso.In un contesto socioeconomico distrutto da questa classe Politica,ritengo che sia ragionevole protestare in ogni modo legittimo o illegittimo che sia!!Basta.Abbiamo avuto solo.riforme spesse volte incostituzionali.per fini evanescenti ,votate alla.mortificazione di questa Attivita`.Ci dessero un posto loro,a questo punto ma disincentivare o peggio demolire una figura essenziale nei rapporti tra cittadini ovvero tra questi e lo Stato,non e’ una vera Riforma.Anzi..e’ un ritorno al MedioEvo.

  • Gli ordini, i collegi, le casse, etc etc servono solo a garantire privilegi ai soliti parassiti; non servono nè al professionista nè al ciittadino; poi al Benvenuto… vorrei ricordare che fa molta confusione tra INPS e casse, e ordini….i paragoni sono sempre molto antipatici, quindi, quando si parla di un tema occorre approfondire preventivamente quel tema, perchè occorre discuterne cum grano salis….

  • La cassa forense era l’unica cassa che consentiva di non versare i contributi a chi non raggiungesse determinati livelli di compensi. Ora si cambia e devono pagare tutti i contributi minimi, ovviamente per motivi di bilancio della Cassa Foresne. Gli avvocati devono prendersela con chi ha gestito molto male la loro previdenza. Va anche segnalato che all’interno della categoria c’era chi teneva basso il volume dei compensi al solo scopo di non corrispondere il minimale alla Cassa ma di versare i contributi a percentuale alla gestione separata INPS. Questo creava una autentica concorrenza sleale verso gli altri colleghi e l’aspettativa di ricevere la pensione sociale a carico della collettività.

  • E caro mio,vista la tua esperienza negativa non ti sei reso conto che da un pò di anni a questa parte gli unici che vanno avanti sono i “figli di” che hanno studi di grandi dimensioni alle spalle?Perché hai continuato testardamente in questa professione?Te lo dico da avvocato,ormai prossimo alla pensione,con un figlio laureato in giurisprudenza che non solo ha dovuto cambiare lavoro (ormai con lo studio non ci campo nemmeno più io!),ma persino Paese!Quindi fattene una ragione,hai buttato tempo e soldi,lascia perdere la professione forense e rimboccati le mani,tanto se se ne viene a capo se ne verrà a capo fra decine d’anni

    Mario

  • mancano infermieri specializzati (circa 200mila) ma si continua a sfornare medici…manca la ricerca la scientifica, e i nostri sottopagati e mortificati se ne vanno fuori, o campicchiano a leccare il culo a qualche barone nell’università….manca il personale per far funzionare un qualsiasi Tribunale d’Italia (e ne servirebbero ben più di 200mila….!), ma si continuano a sfornare avvocati….ma di esempi ce ne sarebbero a iosa….vogliamo parlare della micro impresa diffusa, degli artigiani…?? mancano i panettieri, mancano i pizzaioli, manca il personale per gli alberghi e i ristoranti, manca il personale per le aziende agroalimentari, manca il personale per l’ortofrutta, ma tutti si lamentano che gli immigratiu lavorano al posto degli italiani…chiedetelo all’etp di Trento, o a quelli della Romagna….una volta andavano i meridionali a lavorare d’estate…oggi no, il sabato e la domenica sono impegnati…e se uno decide di partire in proprio lo Stato che fa? invece di aiutarlo a crecere e fargli pagare le tasse tra qualche anno gli chiede tutto e subito, indipendentemente dal fatturato….e allora, di che vogliamo parlare? il guaio non lo hanno creato i figli, il guaio lo hanno creato i padri e le madri, che non hanno insegnato la cultura del lavoro, del dovere, ma solo la cultura della furbizia e della scorciatoia….vi è piaciuto il puttanesimo illuminato?? e adesso andate da Flavio e Silviuccio e … prostituitevi, strun z !

  • Credo di non aver mai letto così tanti luoghi comuni in un solo post,se il problema è collettivo ci rientra anche lei.Chieda ad un infermiere qual è lo stipendio medio e quanti sacrifici comporta,idem i panettieri,non parliamo poi del personale dei tribunali che non viene assunto per mancanza di posti.Un infermiere all’estero guadagna oltre i 2000€,qui se va bene 1000 in cooperativa,è ovvio che nessuno voglia farlo.E tralascio l’agricoltura perché a mio figlio piuttosto che dirgli vai nei campi a guadagnare 20€ per 12 ore di lavoro preferisco acquistargli un bilglietto di sola andata per la Germania,altro che 1,5€ l’ora.Così non si crea certo ricchezza,si sfrutta la disperazione.

    E non sto dicendo che è meglio fare l’avvocato eh!Ma se le alternative sono queste che dice lei…

    Mario

  • vedo che le piace giocare con le parole …. è lei che fa l’equilibrista con la disperazione. Io ho parlato di cultura del lavoro, di genitori che non hanno mai insegnato ai propri figli l’amore per il lavoro, ma soprattutto non hanno mai trasmesso il rispetto per qualsiasi lavoratore….tutti i lavori comportano sacrifici, e in Italia tutti i lavori sono mal pagati. Restano saldi però quelli come Lei che non apprezzano il lavoro degli altri ma guardano solo allo stipendio degli altri…all’importanza sociale, al ruolo di sopraffazione che deve portare il lavoro. Sa perchè all’estero guadagnano di più? Per un motivo semplice semplice….pagano molte tasse in meno…e sa perchè?…perchè rubano molto, ma molto di meno! Non esistono pensionati da 90mila euro mensili…non esistono privilegi, vitalizi, etc etc….anche lì hanno avvocati e faccendieri che difendono mafiosi e camorristi, ma sono molti di meno….non un paio per condominio….!

  • Caro mio,continua nei luoghi comuni!Io rispetto tutti i lavori e tutti i lavoratori,mai detto il contrario,quelli che non rispettano il lavoro non sono le famiglie o i genitori (e parlo da genitore e da sessantenne!) ma molti,non tutti,datori di lavoro stessi!Perché mi creda,discorso tasse a parte di imprenditori che sfruttano i lavoratori ce ne sono a migliaia,inclusi dominus di studi di avvocati che sfruttano i praticanti fino allo stremo.Altro che pressione fiscale alta,qui si parla d’ingordigia,infatti la forbice tra ricchi e poveri in Italia è tra le maggiori in Europa.

    Chiudo qui:non tutti i lavori sono uguali,e spiace dirlo,molti,soprattutto quelli più umili,sono destinati a sparire o al massimo a creare nuovi poveri.Siamo nel terzo millennio,piaccia o no tanti lavori ormai sono destinati alle macchine o a popoli del terzo mondo dove i lavoratori a bassa specializzazione sono pagati un tozzo di pane.Se vogliamo competere così siamo destinati alla loro povertà!

    Mario

  • ecco cosa ci ha portati alla rovina, la finta buonaeducazione democristiana….tu sei cacca perchè fai un lavoro umile, io sono il padreterno e devo rubarti fino all’ultimo centesimo, in nome di una superiorità dei miei zebedei, e i miei figli dietro di me….ma io ti rispetto, eh!..ci mancherebbe altro….però ricordati che io sono io….e tu non sei un kz…ecco questa è l’etica del lavoro che ha distrutto l’Italia, finalmente supermario ci ha fatto capire che se in Italia si pagano pensioni d’oro (90mila mese) è giusto…!! perchè quello ha fatto l’0ingegnere di rete per telecom mica pizza e fichi….e deve prendere 90mila mese….dini ed amato prendono 40mila mese….è giusto!! quelli erano menti superiori….i condannati tipo previtii continuano a prendere 5mila euro di vitalizio….è giusto!! quello è avvocato ha studiato…!! devi fare le mani come i piedi, supermario!!

  • Ci rinuncio,mi sembra palese che hai seri problemi di comprensione del testo visto che metti in bocca a me parole mai dette,discutere con un muro è sicuramente più proficuo.Chiedo scusa per averti sopravvalutato

    Mario

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