“Troppe sono le incertezze”, hanno denunciato le organizzazioni sindacali: “indeterminatezza sui tempi e sulle modalità attraverso le quali il Governo e le Regioni intendono portare a conclusione il percorso di riassetto territoriale, incertezza sulla complessiva tenuta del sistema (dopo i preoccupanti tagli apportati ai finanziamenti degli enti locali con la legge di stabilità 2015) e sulle effettive garanzie a salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali”. Per questo l’assemblea ha indicato all’unanimità, approvando uno specifico ordine del giorno, la strada da percorrere: “Stato di agitazione di tutti i dipendenti provinciali e mobilitazione capillare a livello territoriale in ogni provincia con manifestazioni assemblee e presidi.
E poi una manifestazione nazionale delle tre sigle sindacali entro il 31 marzo prossimo”. “Da governo centrale e governi regionali pretendiamo un radicale cambio di rotta”, concludono FpCgil Cisl-Fp e Uil-Fpl. “Per questo rivendichiamo l’apertura di un confronto serio che assicuri ai cittadini e ai lavoratori la piena sostenibilità del sistema e la salvaguardia occupazionale intervenendo, se necessario, anche normativamente per correggere i tagli finanziari a regioni, province e comuni”.
Comunicato Stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl
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