L’argomento sarà arricchito dall’introduzione del prof. Alberto Mirabella, saggista e critico.
La Statua, come molti lucani sanno, fu ardentemente voluta dal conte Stefano Rivetti di Val Cervo che la commissionò al Maestro fiorentino affinchè fosse collocata sul punto più alto del Monte S. Biagio di Maratea, ove fu eretta e da dove domina tutto il Golfo di Policastro.
L’imponente opera fu iniziata dall’autore nel 1962-63 e terminata dallo stesso nel 1965.
L’artista ha lasciato così nella Regione Basilicata, in veste stilisticamente attuale, una raffigurazione di un Cristo Redentore giovane. La statua è racchiusa in una forma semplice e allo stesso tempo solenne nella quale si avverte la bellezza del Divino nello sguardo rivolto sia ai fedeli sia verso la Basilica di S. Biagio esprimendo, in tal modo, pace, serenità, rinascita e speranza.
Oggi, cinquant’anni dopo l’installazione di quell’opera monumentale, un altro maestro specialista della medaglistica italiana, nato a Salerno in una famiglia di illustri scultori, ma lucano di adozione perché vive, per sua scelta, da venti anni proprio a Maratea, dove possiede casa e laboratorio, ha sentitamente ritenuto doverosa e necessaria la sua personale partecipazione all’evento immortalando, nel bronzo, l’avvenimento di questo Cinquantenario della collocazione della statua del Redentore a Maratea. Vincenzo Dino Patroni, pertanto, ha creato una gemma d’arte per ricordare e far conoscere, non solo in Basilicata ma in tutto il mondo quest’opera d’arte, orgoglio della scultura monumentale italiana dello scorso secolo.
La medaglia, evocativa e devozionale al tempo stesso, vuole essere anche un sincero e doveroso omaggio dell’artista al conte Stefano Rivetti di Val Cervo, geniale e lungimirante committente di questa opera divenuta famosa nel mondo e logo stesso della città di Maratea, nonchè al grande scultore Bruno Innocenti, indubbio protagonista della scultura italiana del Novecento.
Vincenzo Dino Patroni ha creato così, per la memoria storica del popolo lucano, ma anche per tutti gli italiani che vivono all’estero, il modello di una medaglia innovativa e completamente diversa per particolarità ed originalità di tante altre celebrative di ogni tempo, dal Pisanello al Manzù, dal Greco a pochi altri.
Dal prototipo modellato e scolpito di questa opera, infatti il maestro Patroni, potrà permettere, eventualmente, la riproduzione seriale tramite coniazione dal suo modello in bronzo per i privilegiati che vorranno avere il piacere di possedere un esemplare ridotto nelle dimensioni e nel peso e per collezionisti, religiosi, autorità, numismatici o semplicemente per cittadini lucani residenti in ogni angolo d’Italia o all’estero che desiderano sentirsi integrati in questo evento storico-religioso che quest’anno sta per celebrarsi a Maratea.
L’artista Vincenzo Dino Patroni e il Presidente dell’Associazione lucana Giustino Fortunato, Rocco Risolia, saranno ben lieti d’incontrare a questo appuntamento del 5 marzo 2015 p. v. un folto pubblico nella sede sociale di Salerno.
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