La scena è costituita di pochi oggetti necessari, un tavolino, quattro sedie, due pistole, un giornale, poco cibo confezionato in plastica, tutto compreso nello spazio di quattro mura marcate col nastro adesivo. Il napoletano si è legato in maniera fluida e naturale da un lato ai corpi e alle voci degli attori e, dall’altro, alle atmosfere pinteriane, cosicché la scelta della lingua è stata quasi spontanea. L’idea di fare del “calapranzi” un personaggio muto viene sì dalla povertà dei mezzi di produzione, ma anche e soprattutto dall’attenzione allo spunto che il titolo originale del testo di Pinter suggeriva (l’espressione the dumb waiter può essere tradotta con “calpranzi”, “calavivande”, “montacarichi”, ma anche, più alla lettera, “il cameriere muto” o “il cameriere stupido”). Il risultato è una presenza scura e inquietante che resta ai margini, ma tiene i fili delle vite dei due nostri.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI IN CARTELLONE. Il prossimo spettacolo in cartellone per “lineeperiferiche” è in programmasabato 7 marzo 2015 con Barone, Chieli e Petti che sono al centro di “Notturni”; mentre il 14 marzo spazio ai Melisma per la messa in scena di “Effetto C. C. Ovvero il topolino Crick”; il 21 marzo riflettori puntati su Enzo Capasso ed il suo “Elettroshock” ed il 28 marzo Antonetta Capriglione è Edith Piaf che scrive una lettera all’ uomo per avere fiducia nella propria umanità e a conoscere il mondo, prendendosi il rischio di cambiarlo, la drammaturgia è di Maria Sole Limodio. A chiudere questa seconda edizione di “lineeperiferiche” il 12 aprile è la Compagnia Barone Chieli Ferrari con “A una signorina a Parigi”, uno spettacolo in cui il fantastico entra nella realtà senza sovvertirne le regole, senza prendere il posto delle strutture ordinarie della vita.
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