«Siamo in presenza di una legge elettorale regionale che volutamente penalizza i sindaci dei comuni con una popolazione superiore ai 5 mila abitanti, non solo imponendo le loro dimissioni per potersi candidare al Consiglio Regionale, ma soprattutto prevedendo il commissariamento degli enti. Una penalizzazione tesa soltanto a preservare il ruolo dei consiglieri regionali uscenti e dell’attuale presidente della Regione, preoccupati dal consenso di tanti bravi amministratori.
Agropoli ha visto in passato già troppi commissari prefettizi e la procedura di incompatibilità avviata si basa su un grande senso di responsabilità
Non è una decisione solitaria. Sono in mezzo alla gente ogni giorno e tutti mi chiedono di evitare il commissariamento. L’interesse primario è quello della città, una comunità che ha già conosciuto gestioni commissariali e momenti difficili e noi vogliamo evitare a tutti i costi questo ritorno al passato.
E’ una scelta che nasce dalla spinta che mi arriva da tanti cittadini che chiedono di potere avere finalmente in Consiglio Regionale un proprio rappresentante, per poter affrontare i problemi di questo territorio dove sono ancora aperte e sanguinanti le ferite inferte dalla Regione.
Metto in discussione la mia carica, l’arbitro supremo saranno gli elettori che potranno premiare o bocciare questo percorso. Sono pronto ad accettare tutte le conseguenze.
Sicuramente non me ne andrò in silenzio, ci sarà tempo per raccontare gli ultimi otto anni di duro e avvincente impegno alla guida del Comune di Agropoli, dove abbiamo messo in atto un virtuoso processo di crescita e sviluppo». Per la conclusione dell’intera procedura è prevista la convocazione di altre due sedute di Consiglio comunale.
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