“Si sbloccano risorse europee destinate alla crescita e allo sviluppo per finanziare opere pubbliche: è una manifesta distrazione di fondi, di cui l’Europa potrebbe chiedere conto sia alla Regione sia agli stessi enti beneficiari, in primo luogo i Comuni”, aggiunge Russomando. “Per realizzare fontane o aiuole, o per risistemare i marciapiedi sarebbero bastati e avanzati i normali trasferimenti di fondi ordinari, che la Regione utilizza invece per coprire il buco della Sanità.
Ricorrere alle risorse stanziate dall’Unione Europea è un atto che potrebbe costare caro, oltre che tardivo. Per quattro anni Caldoro ha perso tempo lasciando languire la programmazione. Si calcola – conclude il sindaco di Giffoni – che a fine 2015 la Regione Campania dovrà restituire più della metà delle risorse messe a disposizione da Bruxelles. Questo improvviso risveglio ha tutte le caratteristiche di una disperata mossa elettorale che non produrrà gli effetti sperati”.
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