L’incendio delle auto dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Baronissi, Emanuela Migliore, ci riporta indietro nel tempo e ci proietta in un cono d’ombra che credevamo fosse superato.
Quando nel 1997 vennero denunciate le infiltrazioni del clan Forte in tutti i lavori pubblici del Comune di Baronissi e dell’intera valle dell’Irno, molti fecero finta di niente, si voltarono dall’altra parte, lasciando soli coloro che denunciavano il pericolo. L’intimidazione della scorsa notte non ha ancora un movente chiaro, alcuni, come il Sindaco Valiante, fa trapelare una possibile e scomposta reazione di persone che si sono visti allontanare dalle case popolari, o denunciare per abusi edilizi.
Se si riducesse solo a questo, seppur gravissimo, l’episodio potrebbe esser ricondotto nell’alveo del disagio sociale e della disperazione, ma se, al contrario, il mandante fosse di altra natura, allora ci sarebbe bisogno di una reazione di tipo diverso, in cui diventa essenziale fare quadrato intorno agli amministratori pubblici onesti e a tutti coloro che lottano ogni giorno per migliorare l’esistente. E’ per questo motivo che ci auguriamo possa essere, il prima possibile, individuato il responsabile o i responsabili del misfatto, per dosare le energie e individuare senza rischi l’emergenza prioritaria cui dedicare tutto l’impegno possibile. Le condizioni materiali di tanti nostri concittadini, richiedono risposte che non possono essere più estemporanee, propagandistiche o lasciate alla buona volontà di pochi e, in particolare, necessitano, a nostro avviso, di soluzioni immediate e di sistema.
Chiediamo, per manifestare concretamente la nostra solidarietà e quella di tutte le persone oneste della valle dell’Irno, all’assessore Migliore, a tutti coloro che possono dare un aiuto agli inquirenti utile ad individuare i responsabili del misfatto, di non indugiare nel farsi avanti, perché in questo momento, per far ripartire lo sviluppo e migliorare le condizioni dell’esistente, c’è bisogno del coraggio di tutti. Al contempo, chiediamo all’amministrazione comunale di Baronissi di indire un’assemblea pubblica, per far si che coloro che oggi si contrappongono al malaffare e alla criminalità diffusa e organizzata, non si sentano soli come negli anni 97/98, e perché si possa organizzare e dare voce alla necessaria “vigilanza democratica e di massa”, unica forma di contrasto efficace ad ogni tipo di criminalità.
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