Partendo da tali considerazioni, le iniziative promosse dal MOA vogliono valorizzare, in maniera del tutto originale, episodi ritenuti secondari come la resistenza nel Sud e fonti ritenute, fino a poco tempo fa secondarie, come le lettere, gli scritti e le canzoni di quei 20 mesi che invece, oggi, vengono ritenuti diffusamente capaci di ricostruire i sentimenti e gli stati d’animo dei diversi protagonisti della guerra la nazifascismo. Un fitto calendario di eventi che partono dal 12 aprile con la mostra “La Resistenza in Campania”. Il MOA, in collaborazione con l’ANPI (la sezione di Scafati e il comitato provinciale di Salerno) ospita una mostra per approfondire un suo aspetto da sempre controverso: gli episodi di resistenza popolare al nazifascismo nell’Italia meridionale.
Nata con la documentazione fotografica sulle Quattro giornate di Napoli, la mostra rappresenta un progetto aperto che narra gli episodi dell’intera regione. Grazie al lavoro della sezione Bernardino Fienga di Scafati, la mostra è arricchita con foto e documenti riguardanti i fatti di Scafati del 28 settembre 1943 e l’intenzione è quella di allargarla ulteriormente ad altri episodi come quelli di Sarno, Castellammare di Stabia e Agerola che, in occasione del 70° anniversario dell’Operation Avalanche, sono state riconsiderati nelle rievocazioni e nei ricordi dei pochi protagonisti ancora vivi.
Il 18 aprile Mimmo Franzinelli e Nicola Graziano presenteranno il loro libro “Per i fascisti l’amnistia per gli irriducibili della resistenza il manicomio”, una monografia dedicata all’amnistia di Palmiro Togliatti (Ministro di Grazia e Giustizia nei governi di unità nazionale), che contesta tale operazione culturale generata da un’amnistia confezionata «con il duplice intento di pescare nel mare magnum degli ex fascisti, e di risparmiare ai partigiani possibili conseguenze giudiziarie…chi aveva comandato i plotoni d’esecuzione di Salò venne assolto perché non aveva personalmente imbracciato il fucile chi aveva stretto le morse dei genitali degli antifascisti fu amnistiato perché la tortura non era durata particolarmente lungo» fino al punto da liquidare tutta l’operazione come una «vergogna nazionale».
L’ acquisizione coatta dell’eredità del movimento partigiano è considerata dagli autori come un’operazione caratterizzata da alcune forzature; in primis la politicizzazione della resistenza disvelata poi dai Menghello e i Fenoglio che dimostrarono all’incontrario i limiti di una visione retorica della Resistenza. Miti che, sia pur in modo differenti da quelli del Ventennio, sono alla base anche dell’affermazione dei partiti di massa in Italia che contribuirono a diffondere nuovi strumenti culturali con eccezionali progressi nell’alfabetizzazione, non solo politica, di parti importi della società italiana.
Il 25 aprile si concluderanno gli eventi dedicati alla Resistenza con il reading ed il concerto: “Lasciammo case, scuole ed officine…..parole e canti della resistenza 70 anni dopo”. Nel giorno dell’anniversario dell’insurrezione nazionale contro l’occupazione nazifascista, protagonisti saranno i testi delle canzoni, le lettere dei condannati a morte della resistenza italiana, i pampleth letterari, in primis quelli di Calvino e Fenoglio che cambiando prospettiva di lettura della resistenza meno politically correct, aiutando a meglio comprendere il cambiamento di umori, sentimenti e speranze dell’Italia attraversato dalla guerra totale.
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