“E’ una favola, seppur con uno stile neorealista”, dichiara la regista, “Mi sono ispirata a De Sica e Rossellini” , questi due aspetti però, neorealismo e favola, non sono in antetisi, la realtà può diventare una grande fiaba e questo è importante saperlo nel momento difficilissimo che la nostra società sta attraversando.Il pettine è usato come una metafora delle potenzialità umane.
Voglio dire: è nel processo che non si fonda sul modificare gli altri, ma che prima di tutto punta al raggiungimento pieno del proprio potenziale umano che risiedono molte soluzioni, inaspettate, inimmaginabili ad ogni tipo di problema. Ognuno di noi raggiungendo il proprio potenziale e comiciando ad agire in maniera diversa potrà poi davvero influire e contribuire al cambiamento della società.
LA TRAMA:
Nel film il protagonista Giuseppe D’Andrea, interpretato dall’attore Adelmo Togliani, è un trentaquattrenne direttore d’orchestra, figlio di un pescatore di Castellabate. Sta seguendo una sua intervista televisiva, nella quale viene presentato un metodo per ottimizzare i suoni di oggetti, in particolare quello del “pettine” e in quel momento riaffiorano in lui ricordi, che lo riportano indietro nel tempo. Con un flash back lo ritroviamo ragazzo. Suo padre, abilissimo pescatore, sa suonare un unico strumento, il “pettine” e con esso riesce a realizzare pezzi musicali davvero coinvolgenti, che esegue con la sua band di “suonatori di pettine”.
Il gruppo deciderà di partecipare alle selezioni di un importante festival di musica classica, il quale è sponsorizzato dall’imprenditrice Giulia Torchiara, interpretato dall’affascinante Stefania Sandrelli, icona del Cinema italiano, che spesso si scontrerà per divergenze di vedute con Alfredo, il direttore artistico, ruolo interpretato da Stefano Masciarelli. Giuseppe solo in età adulta, grazie alla maturità, riuscirà ad apprezzare il valore dell’eredità culturale lasciatagli da suo padre, attraverso questo piccolo, arcaico strumento, un tempo sottovalutato. Questa comprensione gli permetterà di esaudire i suoi desideri più profondi….”.
L’IDEA, LA BAND DI PETTNI: Un personaggio che era sfondo e poi è diventato figura.
Uno ultimi film a cui hanno collaborato due tra più grandi sceneggiatori italiani e del mondo: Ennio De Concini, Suso Cecchi D’Amico.
L’idea di raccontare la storia di un pescatore che fonda una band di pettine, con l’unico strumento che sa suonare un pettine, nasce dalla collaborazione di Maria Pia Cerulo, con lo sceneggiatore premio Oscar Ennio De Concini.
Inoltre continua la regista:
“…Suso Cechi D’amico, anch’essa tra le più apprezzate sceneggiatrici nel mondo, prima della sua scomparsa mi regalò una settimana di supervisone al soggetto. Mi recai nella sua casa ai Parioli dall’arredamento vitale ed essenziale come il suo carattere. Lei mi ha fatto comprendere una cosa che pare semplice ma non lo è: il rigore, la coerenza, quando scrivi il film bisogna individuarne bene il genere, reale, surreale?…E la creatività deve essere contenuta e direzionata da questo apparente limite”.
Montepaone
Edizioni Musicali Effemme Records – Roma
Brani: Ti Parlerò Di Me – Un Senso Fra Noi
Musiche e testo di Elena De Santis
Brano: Cose D’amore Musiche e Testo Elena De Santis-Roberto Di Marco.
Edizioni Musicali Effemme Records – Roma
Stilista del trucco: Luisa Festa
Parrucco: Cristina Verrone
Tra gli interpreti: Amanda Sandrelli (nella foto dal set), Stefania Sandrelli, Adelmo Togliani, Stefano Masciarelli, Dario Tindaro Veca, Valerio Di Nardo, Elena De Santis, Bruno Colella, Carmen Napolitano, Raffale Gravina, Genny Fenny, Pietro Guidarelli, Giuseppe Zinno.
Paesi del cilento (Sa) in cui il film è stato girato: Castellabate (Location del fortunato film “Benvenuti al Sud”), Cuccaro Vetere, Ceraso (Location unica: AGRITURISMO LA PETROSA), Casal Velino (Location unica; HOTEL STELLA MARIS), San Giovanni a Piro, Valva, Montecorice, Magliano Vetere, Agropoli, Stio, Felitto, Ascea.
Soltanto alcune scene sono state girate a Roma.
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