«La Campania non può pagare quasi il triplo della Lombardia. È inaccettabile. Sono anni che chiediamo ai politici di prendere i dovuti provvedimenti», dichiara il presidente Stornaiuolo.
Secondo i dati dell’Ania (l’Associazione delle aziende assicuratrici) riportati da altroconsumo.it, gli italiani spendono mediamente 231 euro in più rispetto agli automobilisti di paesi quali la Francia, la Germania, il Regno Unito e la Spagna. La situazione risulta essere la medesima anche per le polizze moto: spendiamo 279 euro, mentre per gli altri paesi europei il costo si aggira intorno ai 150 euro.
I numeri, inoltre, parlano chiaro anche all’interno della nazione, ove si verificano ulteriori discrepanze. Secondo i più recenti dati pubblicati dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, un automobilista nella I classe e con massimale minimo di legge versa circa 485 €, se residente a Milano, e circa 1200 €, se residente a Napoli.
«Sono anni che combattiamo – annette Stornaiuolo – affinché questi provvedimenti vengano modificati. Queste sono vere e proprie discriminazioni territoriali. Ricordiamo anche che stiamo ancora attraversando un periodo di crisi. La disoccupazione giovanile – citando i dati Istat di febbraio – è pari al 42.6% per i ragazzi dai 15 ai 24 anni. Come si può pensare di pagare una cifra del genere per l’assicurazione? Facciamo appello a tutti i parlamentari, nostri concittadini, affinché prendano seriamente provvedimenti e ne discutano nelle opportuni sedi».
Nel 2012 il Ministero dell’economia si oppose all’emendamento proposto dal Senatore Pontone – relativo all’introduzione della tariffa unica per la Rc auto e già approvato dalla Commissione industria – sostenendo che le differenze tariffarie si basavano su una maggiore sinistrosità del Mezzogiorno. Eppure,secondo i dati Istat del 2013 relativi alle sinistrosità nelle regioni d’Italia, nel 2013 gli incidenti stradali sono stati 181.227; 3.385 sono stati i decessi, 257.421 le persone lese. Con riferimento all’incidentalità stradale in Italia, nel 2012, si sono registrati 186.726 incidenti stradali. I morti (entro il 30° giorno) sono stati 3.653, i feriti 264.716.
Per ripartizione geografica – citando nuovamente i dati Istat – nel triennio 2011-2013 le regioni con i tassi di mortalità più contenuti nel 2013 e al di sotto della media nazionale (5,6 per 100.000) sono state: Basilicata, Lombardia, Campania, Calabria e Sicilia (valori del tasso compresi tra 3,8 e 5,0). I livelli più alti si sono verificati in Molise, Emilia-Romagna, Sardegna, Umbria e Friuli-Venezia Giulia (valori del tasso compresi tra 8,3 e 6,8 per 100.000). Rispetto all’anno precedente, nel 2013 si sono ridotti del 9,8% e corrispondono a 56,2 persone ogni milione di abitanti.
Ancora oggi, nonostante si sia manifestata una leggera tendenza al riallineamento tra le tariffe delle regioni settentrionali e meridionali, queste ultime rimangono decisamente più care. Per i neopatentati è ovunque un salasso, anche in questo caso più marcato al Sud. Un diciottenne in classe CU 14 per l’rc auto spende oggi 2.548 euro a Milano, 2.907 a Palermo, 3.030 a Roma e 3.187 a Napoli.
Coviello aggiunge: «I provvedimenti legislativi varati con l’intento di calmierare gli insostenibili premi Rc Auto – che originariamente prevedevano misure eque per debellare la disparità di trattamento tariffario tra le varie aree geografiche d’Italia (Campania in primis) – hanno confermato che nel nostro Paese sono le lobbies assicurative a legiferare di fatto a vantaggio delle compagnie assicurative. Non c’è più limite all’indecenza». A proposito di lobbies, sul giornale Il Fatto Quotidiano, in data 2 aprile 2015, il giornalista Mattia Eccheli riporta una dichiarazione di Luigi Cipriano, presidente dell’associazione nazionale esperti infortunistica stradale (Aneis). Testualmente Cipriano ha affermato che il governo sia diventato: «il più strenuo difensore degli interessi delle lobby assicurative piuttosto che il garante dei diritti degli italiani».
«Tutti i Governi succedutisi negli ultimi anni di qualsivoglia colore politico – concludono Stornaiuolo e Coviello – hanno annunciato provvedimenti legislativi ma quando si è trattato di compiere azioni concrete, abbiamo assistito a penose marce indietro. Chiediamo alla nostra classe politica, principalmente quella meridionale, di difendere i diritti dei cittadini».
Vorrei aggiungere, all’ultima parte della notizia, che non è cambiato nulla dai tempi di Giolitti , la difesa dei diritti dei cittadini del sud per quella e per questa classe politica è un utopia!!!!!
se la si smettesse di lucrare con incidenti falsi forse questa discriminazione nn ci sarebbe
E’ proprio di pochi giorni fà la notizia dell’indagine su alcuni avvocati salernitani ed oggi di un altro avvocato che addirittura in combutta con elementi della criminalità organizzata avevano organizzato un giro d’incidenti auto falsi il tutto ai fini di lucro……….e dunque di che cosa vogliamo parlare?Nel libero mercato le tariffe praticate all’utente finale si formano attraverso vari parametri e sicuramente il rischio dei falsi incidenti è certamente più elevato da noi nel Sud Italia, questo al di là delle meritorie iniziative promosse da Federconsumatori per una paritaria condizione delle tariffe tra Nord e Sud. Finchè non ci sarà un sistema giustizia con la certezza della pena avremo sempre una discriminazione dei nostri poveri territori del Sud Italia a qualsiasi livello………….