Il capogruppo socialista uscente in Consiglio regionale Corrado Gabriele replica così a Mara Carfagna (Fi) che oggi ha criticato la sua candidatura (nella lista Psi, a sostegno di Vincenzo De Luca) in quanto condannato in primo grado “per violenza sessuale su minori”. “È profondamente scorretto da parte della deputata di Forza Italia instaurare un clima di terrore circa la mia persona in prossimità delle elezioni, nel tentativo forse di influenzare negativamente l’elettorato, peraltro già abbondantemente a conoscenza di una vicenda nota a tutti da oltre dieci anni.
Al tempo stesso ritengo azzardato – spiega Gabriele – avere la presunzione di sostituirsi alla magistratura nel pieno di in una fase processuale in cui si discuterà il mio ricorso che ben chiarisce le ragioni della mia estraneità ai fatti. Una estraneità grazie alla quale ho potuto lavorare a lungo per la Campania sia nel campo della scuola che delle politiche per i giovani”.
“Credo perciò profondamente ingiustificato che i miei figli, i miei familiari e le persone a me care debbano, ancora una volta e in una fase così delicata, subire le conseguenze di una esposizione mediatica, che dovrebbe essere invece indirizzata a creare spazi di comunicazione con i cittadini.
Mi spiace poi che proprio Mara, che suo malgrado nel corso degli anni ha dovuto subire diversi attacchi per i suoi trascorsi personali, adesso tiri in ballo la mia persona e lo stesso Vincenzo De Luca per fatti ampiamente noti e che nulla hanno a che vedere con la politica. Resto comunque sereno, concentrato e motivato nel continuare a lavorare fianco a fianco alle tantissime donne e ai giovani candidati nelle liste socialiste per far vincere la Campania”.
“Non intendo invocare in alcun modo un garantismo di facciata, ma invito Mara ad un confronto pubblico, televisivo se preferisce, per parlare di politica e di come nei prossimi cinque anni dovrà essere governata la Regione, scelga pure lei il luogo e le modalità del confronto” conclude Gabriele.
Gabriele innanzitutto i conti li deve fare con la sua coscienza, nessuno si vuole sostituire alla magistratura che fará il suo corso.
Resta il fatto che é stato giá condannato in primo grado e unitamente a De Luca avevano il dovere verso i cittadini, per aver tradito il patto di autoregolamentazione firmato dai partiti, di non candidarsi!
Roberti, Presidente della Commissione Antimafia l’ha detto proprio ieri.
Il buon senso vuole e pretende che lei come De Luca già condannati in 1°grado avevate il dovere di non candidarvi anche x dare un buon esempio di cambiamento ai cittadini.E’ vero la magistratura farà il suo corso,intanto vi state fottendo lo stipendio che il popolo vi paga.E’scorretto invocare la ghigliottina????? Altro che clima di terrore.