Marco Mezzaroma un po’ presidente un po’ equilibrista, sospeso sul filo di un discorso di opportunità: c’è la ripida strada che porta a forti investimenti per provare a centrare il doppio salto fino alla serie A e quella meglio asfaltata – e quindi comoda – di una campagna rafforzamenti più mirata e non troppo dispendiosa. I titoloni relativi al Palladino di turno è ovvio che stuzzicano la fantasia dei tifosi, ma è meglio ricordarsi sempre e comunque anche dell’ingaggio del giocatore scuola Juventus.
Mentre Lotito giovedì sera arringava la platea vietrese parlando di investimenti e di campionato importante ma chiedendo come al solito sostegno e partecipazione dall’altro, qualche ore prima, Marco Mezzaroma si muoveva con estrema cautela sul difficile quanto insidioso percorso degli obiettivi. Una cautela giusta e motivata anche dal fatto che, rispetto ai programmi originari la serie cadetta è stata centrata con un anno d’anticipo. Questo, ovviamente non può e non deve precludere alcuna possibilità per la Salernitana. E’ la prima volta da quando sono a Salerno Lotito e Mezzaroma che si pare per conservare la categoria. In passato la Salernitana dalla D alla Lega Pro ha sempre cominciato la stagione con il dichiarato intento di voler vincere il torneo. Si comincia dalla salvezza ma l’appetito vien mangiando e come accaduto per il Frosinone anche in casa granata i programmi della vigilia possono subire modifiche in corso d’opera.
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