Una guerra asimmetrica combattuta da eserciti che in alcuni casi non sono riferibili a degli Stati esistenti, un conflitto che investe porzioni di territorio indefinite e in cui a rischiare la vita ci sono anche i civili, così come accaduto lo scorso tragico 26 giugno.
È una guerra che l’Occidente non può combattere, così come accadeva in passato, con propri eserciti e con azioni militari convenzionali. Molto lavoro e molte sollecitazioni sono invece sulle spalle di intelligence e Forze dell’ordine che in questi mesi, grazie a professionalità e dedizione alla causa, stanno portando avanti dei compiti eccezionali. L’Italia, in particolar modo, sarà ancora per molti mesi al centro del mondo: Expo, Giubileo e la pressione dei migranti disperati che provengono dall’Africa rappresentano un banco di prova molto ostico.
Una sfida che al momento stiamo vincendo, ma che si può affrontare ancor meglio se le forze politiche del Paese, anziché affrontarsi in maniera polemica, sapranno essere responsabilmente unite contro i macellai del terrore. Anche la comunicazione riveste un ruolo centrale e non bisogna mostrare scoperto il fianco”. Lo ha dichiarato il vicepresidente del Copasir, Giuseppe Esposito, senatore di Area Popolare (Ncd – Udc).
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