Il Consiglio, nella sua interezza, ha condiviso l’aumento del minimo edittale per la fattispecie prevista dal divieto di scommesse ed obbligo di denuncia. Nel primo caso l’inibizione o squalifica passano da due a tre anni, nel secondo caso da tre mesi a sei mesi. Lo stesso è stato deciso nelle fattispecie dell’illecito sportivo e obbligo di denuncia, le cui sanzioni passano, nel primo caso, da un minimo edittale da tre a quattro anni e, nel secondo caso, da sei mesi ad un anno. Una parentesi a parte la merita la Lega Pro, che è stata commissariata: ieri il Consiglio della Figc ha scelto il suo successore pro tempore. Si tratta di Tommaso Miele, magistrato della Corte dei Conti, tecnico che dovrà traghettare i 60 club (sempre che il numero non si riduca ulteriormente) alle prossime elezioni. Si chiude così l’era Macalli, che si era dimesso venerdì scorso.
Dopo due bilanci non approvati, termina un’epoca. La prima bocciatura era arrivata a dicembre dello scorso anno, la seconda, quella definitiva, a giugno. A guidare la rivolta è stata la fronda, diventata maggioranza, guidata da Gabriele Gravina e l’ex direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli. La lotta si riproporrà nei prossimi mesi per scegliere il nuovo presidente. Infine, il Consiglio Federale ieri ha prorogato a 180 giorni il termine per le elezioni presidenziali della Lega Nazionale Dilettanti. Oltre alla terza serie, infatti, anche la Lnd non ha un presidente dopo le dimissioni di Felice Belloli in seguito alle frasi infelici sulle calciatrici. Due leghe su quattro, quindi, sono ora senza una guida propria e c’è chi vorrebbe completare l’opera commissariando la Figc. “Non ci sono gli estremi” – ha specificato ieri il numero uno degli allenatori Renzo Ulivieri. Nel frattempo la governance del calcio italiano continua a perdere pezzi.
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