Giusto aprire le porte almeno una volta a settimana ai salernitani de capoluogo giusto ipotizzare, come accadeva per il passato e sotto precedenti gestioni organizzare amichevoli infrasettimanali con realtà della provincia. Operazione che comporta costi? Certo ma di contro la Salernitana ne guadagnerebbe in entusiasmo ed in fidelizzazione di nuove fette di tifoseria che, con il passare degli anni, visti anche i fallimenti, si sono sempre più allontanate dalla maglia granata. Tour per promuovere il marchio Salernitana, la squadra per alimentare l’entusiasmo e richiamare allo stadio anche la Provincia che tifa granata. I 4 anni precedenti ricchi di soddisfazioni vanno in archivio. Questo è l’anno zero del nuovo corso targato Lotito e Mezzaroma nel calcio che conta. Si parte, anzi si riparte dalla serie B. Ben vengano iniziative che diano spazio anche i tifosi andando a rafforzare sempre più il legame con la propria squadra del cuore. Che quello di Baronissi non sia un appuntamento isolato. Il fortino, lo stadio blindato, le porte chiuse non servono più ad una piazza che vuole essere sempre più protagonista assieme alla sua squadra del cuore.
In casa granata entusiasmo da coltivare, porte sempre aperte ai tifosi
C’è entusiasmo attorno alla Salernitana e le presenze ieri al Figliolia di Baronissi per una amichevole con la Berretti lo dimostrano. Un entusiasmo che va coltivato ed alimentato a colpi di risultati ma anche di azioni che puntano a fidelizzare sempre più ampie fette di tifoseria. L’idea di aprire i cancelli ai tifosi andrebbe sempre attuata sia nel precampionato ma anche durante la stagione ufficiale. La porte chiuse al pubblico non consentono questo dialogo e questa partecipazione e finiscono per scoraggiare quanti vivono , ed a Salerno sono tanti, di pane e pallone.
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