Mancino, bravissimo sui calci piazzati, Coda è un centravanti che ama attaccare la profondità ed abile a farsi valere in area di rigore: non è un corazziere, nel senso che il gioco aereo non è propriamente la specialità della casa, ma qualche gol di testa in carriera lo ha fatto comunque. Secondo Fabiani, è la pedina che si va ad inserire alla perfezione nello scacchiere tattico di Torrente (che invece immaginava di affidare la maglia numero 9 al suo ex allievo Donnarumma, che ha caratteristiche ben diverse da quelle di Coda). 27 anni da compiere a novembre, l’attaccante metelliano ha mosso i primi passi con la Cavese, poi ha affrontato un’avventura in Svizzera col Bellinzona (come Russotto), per poi essere riportato in Italia dall’Atletico Roma.
Dopo due anni in terra laziale, Coda ha ricevuto la chiamata del Treviso, ma è stato subito mandato in prestito al Crotone (in Serie C). Dal 2008 al 2011 ha militato nelle fila della Cremonese, segnalandosi tra i migliori interpreti del ruolo nel girone A della terza serie. Nel 2011/12 è entrato nel mirino del Bologna, che però lo ha dato in prestito al Siracusa, esperienza non particolarmente positiva. Quindi, nel suo palmares, rientrano l’avventura a San Marino e l’ingaggio da parte del Parma: i ducali dapprima lo hanno mandato a fare esperienza al Nova Gorica e poi gli hanno dato la possibilità, finalmente, di esordire in Serie A nella passata stagione, quando Coda è riuscito a segnare anche 2 reti. Ora, per lui, una chance importante a Salerno: un contratto di 3 anni e una sfida da vincere.
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