Posti letto tagliati, allarme neonati al Ruggi di Salerno
Posti letto ridotti in Terapia intensiva neonatale al Ruggi. Mamme e bambini costretti al trasferimento, in alcuni casi, in altra struttura, anche fuori regione. A determinare questa situazione la carenza di personale provocata dal blocco del turn over. I sanitari fanno appello alla sensibilità del nuova amministrazione regionale e chiedono un intervento in merito. A darne notizia il quotidiano Il Mattino oggi in edicola. Il numero di gravidanze a rischio, con bambini molto spesso prematuri, che necessitano di terapia intensiva è molto alto. Quando non è possibile trasferire la mamma i medici si vedono costretti a trasferire solo il bambino. Una cosa che provoca grave sofferenza per le famiglie. In Campania, inoltre non ci sono strutture con la terapia intensiva neonatale,per cui è capitato e capita di far ricorso anche a nosocomi fuori regione. Chiesta alla Regione Campania più personale e finanziamenti per risolvere questo grave problema.
27 Commenti
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LaTIN é un reparto di eccellenza, insieme alla UTIC. Il resto é da eliminare…
Questa notizia mi ha fatto rimanere molto male. Il mio secondo bimbo è stato 3 mesi alla TIN, reparto eccellente grazie a personale preparato e soprattutto sensibile. Spero davvero ke qst situazione si risolvi xke x un genitore avere il proprio figlio cosi piccolo, indifeso e cn complicazioni all’ordine del giorno gia è difficile, figuriamoci se sta a km e km di distanza. Ke tristezza. …
È davvero una brutta notizia!! Chi ha avuto la sfortuna di avere bimbi molto piccoli sa che il reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Salerno è un’eccellenza sia per professionalità sia per umanità dimostrata da tutto lo staff. Se invece di penalizzare il reparto venisse potenziato avremmo sicuramente dei benefici dal punto di vista sociale: i bimbi accuditi dal TIN sono il più delle volte, bimbi sani che una volta superata la fase iniziale non necessitano più di assistenza; questo grazie alle cure amorevoli dello staff del TIN di Salerno. Chi scrive sa di che sta parlando per esperienza diretta!!!
Il vero dramma di questo ospedale è la politica, ginecologia , gravidanza a rischio , reparti politicizzati dove come nel nostro caso di 2 mesi fa è venuta fuori tutta la incapacità e la poca organizzazione, solo grazie ad un vero e proprio miracolo e alla grande efficienza dell’ospedale Monaldi il nostro piccolo leone è in vita.
Brutta notizia, m a non credo sia l’unica TIN IN
Campania.Napoli, Nocera, Battipaglia, ?
Cominciata l’era De Luca
Caro Giuseppe mi dispiaccio, pur non conoscendoti, delle tue disavventure e sono felice per il tuo piccolino, ma non posso non dissentire da quanto da te scritto. In particolare quando scrivi che il reparto di Gravidanza a Rischio è inefficiente e politicizzato. Riporto a tal proposito la mia esperienza.
Sono arrivata nel reparto di Gravidanza a Rischio da VI gravida e 0 para. Per i non addetti ai lavori alla sesta gravidanza, senza figli. Precedentemente avevo avuto quattro aborti entro la 10 settimana e l’ultimo, gemellare, alla 22.
Sono uscita dalla Gar con i miei due gioielli Anna e Francesco nati alla 27+4 settimane.
Nel mezzo una lunga ospedalizzazione: tre mesi trascorsi nella stanza numero 2 coccolata da uno staff di eccellenza. A partire dal primario il Dott. Petta, passando per le ostetriche, in primis la sig.ra Maria Di Matteo, e per le infermiere tutte Gemma, Giovanna, Rosanna, Angela, Annamaria, Filomena, Loredana, Tiziana, Silvana, Mara, Angela.
Sono stati mesi lunghi, trascorsi immobilizzata in un letto ma così intensi e ricchi di emozioni da sentirne paradossalmente nostalgia.
Abbiamo, tutti insieme, lottato per raggiungere quel traguardo tanto ambito, schivando ostacolo dopo ostacolo e tenendoci per mano sempre come i membri di una famiglia…si perché la Gar è una Famiglia.
Per quanto riguarda l’oggetto dell’articolo posso testimoniare di aver vissuto sulla mia pelle la paura di essere trasferita con in grembo i miei gemelli. Fortunatamente due dei pochissimi posti in Tin (7) si sono liberati ed Anna e Francesco, di soli 840gr e 1100gr, sono stati accuditi da una equipe di grandissima professionalità.
Bisogna assolutamente sostenere la tin di salerno, reparto di eccellenza, come di eccellenza è l’unità di gravidanza a rischio diretta dall’eccellente dr Petta, persona di grande professionalità e non comune umanità, che mostra vera passione per il suo lavoro e da l’anima per salvare le donne a rischio e i loro, i nostri bambini. Già, nostri, perché anch’io, dopo essere passata attraverso blasonate strutture e medici pseudo geni, posso oggi dire di avere un figlio grazie alla competenza e professionalità del dr Petta, che ha saputo capire il problema che era alla base della mia abortivita’ ripetuta e con adeguate terapie e straordinario impegno ed umiltà, coadiuvato dalle sue ostetriche e dallo staff del reparto, mi ha portato al risultato. Mi dispiace, egregio Giuseppe, che ci stai riempendo di commenti negativi sulla gravidanza a rischio di Salerno, non conosco il tuo caso e mi dispiaccio per i problemi che può aver avuto tuo figlio, ma il tuo caso singolo (che va comunque dettagliato e contestualizzato) non può costituire motivo di denigrazione per un intero reparto dove non si contano i miracoli che ogni giorno persone straordinarie che danno anche l’impossibile tra mille difficoltà (compresi commenti e disprezzi ingiustificati ed infondati come il tuo) sono in grado di compiere. Per fortuna siamo in tante coi nostri piccoli a poterti smentire. Vergognati
Mi emoziona tanto sentire la storia e bellissima Giuseppe ascolta se la cosa va bene va bene se va male va male può succedere da tutte le parti nn incolpiamo il reparto di gravidanza a rischio ma perché gli altri ospedali sono meglio a me mi e morto un figlio nato a 7 mesi ed era all’ospedale di Nocera e li hanno sbagliato loro io dicevo sto partorendo alle 4 del mattino loro dicevano no signora e se ne andavano perché volevano dormire e dopo 10 minuti mio figlio e nato in camera nel letto mio figli aveva bisogno di ossigeno subito appena usciva dalla pancia loro se l’hanno presa con comodo e cosa devo dire che mio figlio dopo 5 ore e diventato un angelo preso da Dio nn parliamo proprio che ora mi arrabbio e stava nella tin nn diamo colpa a petta che sai quante vite di bimbi che a fatto andare avanti ma poi la tin si occupa dei bimbi mica petta..Ora basta Giuseppe
Potenziare la tin a tutti i costi, e dare più personale e mezzi a questi reparti eccellenti, come anche la gravidanza a rischio! Giuseppe, ma lo sai che un reparto simile ce lo invidiano dappertutto? Che vengono o le mandano anche da fuori regione le donne per curarsi qui? Che sono state curate anche donne del napoletano nel reparto gravidanze a rischio di Salerno, donne a cui nei vari ospedali della provincia di napoli avevano detto di mettersi a casa a pregare? E tu i morticini del monaldi non li vedi, perché purtroppo capitano pure là? In che condizioni è arrivata tua moglie alle gravidanze a rischio, da dove, chi l’aveva seguita, che cure aveva fatto, se si era curata? Scusa, rispetto i tuoi problemi, ma prima di sputare veleno su reparti che salvano tanti casi critici fai l’esame di coscienza e se proprio devi parlare spiega almeno bene le situazioni e non limitarti a lasciare la battutina così, tanto per fare, ma prenditi le responsabilità da uomo, se ci riesci, na non infangare il lavoro e i successi di gente seria che sgobba per salvare vite. O forse sono i successi che danno fastidio? L’invidia è una brutta bestia
È un grande reparto e tutte le persone che ci lavorano, ogni giorno lottano, per fare il possibile e l impossibile ed aiutare moralmente e fisicamente le donne che vi arrivano in tanti casi,”scaricate” dai vari centri non all altezza della situazione. Perché ,seguire una donna in gravidanza ,quando tutto va bene è semplice. Ma è quando le cose si complicano che vengono fuori le vere qualità. Parlo per esperienza personale e ringrazio sempre di cuore tutto il personale del reparto maternità a rischio e della Tin per quello che hanno fatto per me e la mia piccola .Continuate così siete preziosi!!!
Sn stata in GAR per 4 mesi ho trovato persone eccezionali ad accogliermi
lì ho conosciuto il grande dr.Petta che con la sua caparbietà la sua eccellente professionalità ha fatto sì che io coronassi il mio sogno quello di diventare mamma
nn è stato facile affrontare tutto quello che ho affrontato ma il dr.Petta e la sua équipe ogni giorno erano lì a sostenermi a darmi forza e coraggio
È facile infangare chi svolge il proprio lavoro con serietà e soprattutto professionalità
Quella persona dall’aspetto un po burbero ci mette cuore in quello che fa
Nn è colpa sua se a volte le cose nn vanno per il verso giusto d\’altronde nn è il Padre Eterno è solamente un uomo un Dottore
che ce la mette
Dr.Petta se legge questi commenti tengo a dirle pubblicamente GRAZIE continui così ”nn ti curar di loro”
Salve vorrei lasciare anche io il mio commento, anzi testimonianza relativa all’efficiente operatività del reparto gravidanza a rischio del Ruggi e soprattutto del professore Petta Raffaele. Sono rimasta incinta nel mese di luglio 2014 e dal mese di ottobre si sono verificati i primi problemi alla gravidanza. Se non fosse stato per il tempestivo intervento del prof Petta, che resosi conto della situazione mi ha effettuato cerchiaggio all utero, e alla professionalità e pazienza che tutto lo staff del reparto grav a rischio mi ha dimostrato durante i.miei 4 lunghi ricoveri nella stanza 2, oggi non sarei mamma di un bellissimo bambino di 5 mesi. Allora mi sento di dire a quei pochi che vogliono screditare il reparto ma soprattutto il professore di guardarsi intorno, di vedere e vivere il loro operato nella quotidianità. … con quanta dedizione e tenacia le future mamme vengono assistite, rassicurate e coccolate. Il reparto grav a rischio è il reparto della speranza, dove di miracoli ce ne sono stati tanti e tanti ce ne saranno. Nei miei quattro ricoveri di mamme ne sono passate tantissime e quindi prima di giudicare qualcosa di cui non si sa nulla, bisogna informarsi. Nulla può scarfire l efficienza del reparto, ne tanto meno il professore Petta. Lui è stato l angelo custode di molti bambini. Basti pensare che mamme disperate da tutte le provincie vicine vengono da lui per farsi aiutare. Di medici ce ne sono tanti, ma professionista come lui pochi. Io gli sarò per sempre grada, in quanto dopo tante complicazioni che sono sopraggiunte lui non si è arreso, a differenza di altri che mi dicevano che era difficile arrivare a termine. Io grazie al professore Petta sono arrivata a 38 settimane piu 2 giorni, ho partorito un bellissimo bambino sano ed io non ho avuto nessuna conseguenza dal parto pur avendo avuto una gravidanza difficile. Concludo dicendo che l’ospedale Ruggi vanta un ottimo reparto diretto da uno dei migliori professori esperto di gravidanze a rischio ma veramente esperto.
Riporto anche qui la mia esperienza: Sn stata in GAR per 4 mesi ho trovato persone eccezionali ad accogliermi
lì ho conosciuto il grande dr.Petta che con la sua caparbietà la sua eccellente professionalità ha fatto sì che io coronassi il mio sogno quello di diventare mamma
non è stato facile affrontare tutto quello che ho affrontato ma il dr. Petta e la sua équipe ogni giorno erano lì a sostenermi a darmi forza e coraggio
È facile infangare chi svolge il proprio lavoro con serietà e soprattutto professionalità
Quella persona dall’aspetto un po’ burbero ci mette cuore in quello che fa
Non è colpa sua se a volte le cose non vanno per il verso giusto d\’altronde non è il Padre Eterno è solamente un uomo un Dottore
che ce la mette
Dr. Petta se legge questi commenti tengo a dirle pubblicamente GRAZIE continui così ”nn ti curar di loro”
Mi dispiace sentire dei commenti negativi su questo ospedale in particolare sul reparto di Gravidanza a Rischio. Io devo tutto al dottore Petta grande professore con una grande professionalita’ ed umanita’ che al giorno d’oggi e’ difficile trovare. E’ grazie a lui ed alla sua equipe che posso stringere le mie bambine..Sono arrivata da lui in lacrime ed impaurita dopo aver perso la mia prima gravidanza a 20 settimana ma lui con la sua sicurezza mi ha fatto sentire subito mio agio mi ha preso sotto la sua custodia e quando ho scoperto di aspettare 2 bimbe ho capito che , nonostante la gravidanza non fosse semplice, lui mi avrebbe aiutato ed infatti cosi e’ stato. Chi lo conosce sa quanta dedizione e passione conserva per noi pazienti e per le creature che abbiamo in grembo nonostante le mille difficolta’ con cui e’ costretto a lavorare ogni giorno. Ce ne fossero di professori come lui
Posso parlare solo bene del reparto di Gravidanza a Rischio dell’Ospedale Ruggi di Salerno e del Dott. Petta. Sono stata ricoverata per una minaccia di aborto al sesto mese di gravidanza e grazie alla professionalità, alla competenza e all’umanità che li’ ho trovato ora ho tra le mie braccia la mia bambina. Sono stata ricoverata per un lungo periodo e ciò mi ha dato modo di assistere in prima persona a tanti ricoveri di donne incinte in pericolo per la loro salute e per quella dei loro bambini. Esse provenivano sia da altre strutture pubbliche che private le quali spesso ne avevano rifiutato le cure perché reputate casi disperati. Tutte hanno ricevute le migliori cure e la migliore assistenza. Ringrazio ancora tutto il personale della Gravidanza a Rischio e soprattutto il Dott. Petta che lo guida e coordina con grandissima professionalità e competenza.
Ho passato i primi 3 mesi del 2013 più tempo nel reparto Gravidanza a Rischio che a casa, dopo che la mia tanto attesa e desiderata gravidanza si è andata via via complicando fino ad arrivare più volte ad una situazione critica. Se oggi sono felicemente mamma lo devo innanzitutto al dott. Petta, che spesso è presente anche in orari notturni e giorni festivi, ed a tutto il personale del reparto, che si prodiga per tutte le purtroppo numerose pazienti.
Il mio sentimento di estrema gratitudine e riconoscenza per il dott. Petta è condiviso da tutte le donne e ragazze che ho conosciuto in quel periodo, anche quelle che purtroppo non hanno avuto la mia stessa fortuna e che hanno dovuto rinunciare (in qualche caso definitivamente) al sogno di diventare mamma.
Il reparto di Gravidanza a Rischio funziona molto bene, altro che disorganizzazione ed inefficienza!
Riporto anche qui la mia testimonianza sul reparto di gravidanza a Rischio.
Dopo 2 gravidanze andate male, in particolare la seconda dove ho rischiato io stessa di morire, ho avuto la fortuna di conoscere il grande dottore Petta che mi ha seguito im maniera scrupolosissima durante la mia terza gravidanza e se oggi posso stringere tra le mie braccia la mia splendida bimba e’ solo merito suo e di tutto lo staff di Gravidanza a Rischio, io che ho avuto la precedente esperienza di altre 2 strutture ospedaliere posso testimoniare la competenza, professionalita’ e umanita’ del reparto di Gar a cui saro’ eternamente grata.
anche io faccio parte di quelle tante donne che per avere dei figli devono affrontare tante difficoltà e grazie a Dio sul mio cammino e arrivato il reparto di gravidanze a rischio mi hanno tenuta compagni a per due mesi e sono stata trattata come una di famiglia a partire dalle inservienti infermiere che hanno passato molte serate a tenermi la mano nelle giornate più buie le ostetriche tutte fantastiche e non c’era sera che intorno alle 23:00 non arrivasse la telefonata in infermeria del dott. Petra per sapere come stavamo e il ricordo più rassicurante che ho arrivato il grande giorno in sala operatoria alla 35 settimana il dott. De Rosa che interveniva d’urgenza e il dott. Petra che vicino a me osservava il tutto è quando tutto si è concluso miracolosamente bene il prof. Petta che mi dice signora l’abbiamo presa per i capelli non mi ha fatto dormireper due mesi ancora oggi dopo due anni ho un ricordo nitido e meraviglioso di tutto il reparto grazie e ancora grazie sopratutto perché io vivo a 150 km e sono stati oro la mia famigli un abbraccio a voi tutti
Sono arrivata in Gar al quinto mese di gravidanza, in condizioni pietose: il collo del mio utero aveva ceduto ed avevo il sacco in vagina. Ho incontrato il dott. Petta il quale, con grande onestà intellettuale e professionale, mi proponeva un intervento urgente di cerchiaggio senza però illudermi del risultato. Mi sono fidata subito di lui e mi sono affidata completamente. L’intervento è andato benissimo e sono riuscita cosi a portare la mia gravidanza quasi a termine dando alla luce il piccolo Marco. Ditemi voi: anche in questo caso si tratta di incapacità e scarsa organizzazione???
Dimenticavo: il secondo nome del mio piccolo è Raffaele!!!!
Salve a tutti. Vorrei lasciare anche io un commento sulla mia esperienza nel reparto di gravidanza a rischio dell’ospedale Ruggì d’Aragona circa un anno fa. Sono dispiaciuta dei tagli alla alla TIN ambiente che ho avuto la fortuna di non frequentare perché la mia bimba è nata a 37+1 ma del quale ho avuto modo di conoscere e di assaporare l’amore e la dedizione con cui il personale accudisce i neonati prematuri e le loro famiglie. La mia fortuna più grande è stata quella di non aver trovato posto a 26 sett nell’ospedale di Battipaglia ed esser stata affidata nelle mani di un medico eccezionale che mi ha accolta come un padre di famiglia: il dottore Raffaele Petta. Ricoverata per epatogestosi( conosciuta anche come colestasi gravidica) x due mesi con transaminasi a 990 ed acidi biliari a 21. Terrorizzata dalla consapevolezza che la mia bimba potesse lasciarmi per una “morte fulminante” ho riposto la mia fiducia in questo grande uomo che è riuscito con la sua grande professionalità a portarmi avanti fino a 37settimane ed 1gg. Nella stanza numero 2 ho potuto conoscere e vedere con i miei occhi il frutto di tanto lavoro svolto da un’equipe di medici, ostetriche ed infermiere svolto con passione, dedizione e professionalità. Accolta e coccolata come in una grande famiglia porterò per sempre nel cuore chi ha reso possibile si verificasse il secondo miracolo della mia vita!
Credo sia opportuno esporre anche l’esperienza dei mariti, in particolare di quelli come me che hanno sofferto insieme alla propria moglie per 5/6 anni, e per molte interruzioni di gravidanza.
Ricordo chiaramente la prima interruzione, improvvisa, inaspettata, identica alla scomparsa di un caro, alle successive, purtroppo, ti abitui, soffri meno, forse perché subentra un altro sentimento “la rassegnazione”.
Fortunatamente ho una moglie che non si arrende, nonostante avesse rischiato la vita nell’ultimo aborto, visite in giro per l’Italia e non solo, infine, quale ultimo tentativo, decide di voler essere seguita dal Dott. Petta e dalla struttura di gravidanza a rischio da Lui diretta.
Dopo tre mesi di ricovero, circa un mese con sacco in vagina, vengono alla luce, grazie al tempestivo intervento del Dottore, benché convalescente, due angeli seguiti per ben 83 gg. in TIN da Dottori e personale stupendo che ringrazio infinitamente.
Un grazie speciale a tutti, in particolare ad Dott. Petta per la disponibilità e l’umanità.
Da ostetrica volontaria presso il Ruggi mi rammarica leggere questo articolo che mostra ulteriormente la serietà di tale “disagio”nonostante lo viva in prima persona giorno per giorno. L’intero staff di sanitari, me compresa, per la delicatezza e complessità dei casi trattati, nonché per le difficoltà proprie dell’Azienda, si fa in quattro pur di vedere nello sguardo perso di tante donne accendersi una luce di speranza con la loro presa in carico, ma soprattutto, di vederle sorridere e andar via con i loro piccolo dopo tanti sacrifici e paure. Purtroppo però, nella lotta alla promozione e tutela del benessere materno-infantile si punta a ridimensionare anziché potenziare reparti fondamentali come la T.I.N nonché la G.A.R.
Sono attualmente ricoverata presso il reparto Gar e non posso che concordare pienamente in merito alle ottime doti umane e professionali di tutti gli operatori di reparto ed in particolare modo del prof. Petta. Certo che sapere che la Tin neonatale non possa operare al massimo delle proprie capacità per questioni prettamente organizzative mi lascia perplessa. Sono tuttavia certa che con la buona volontà di tutte le parti la questione verrà risolta, per il bene di tutti piccoli ospiti della Tin.
È giusto riconoscere pubblicamente i dovuti meriti alla Gar ed al Dottor Petta. Grazie a lui sono riuscita a portare avanti la mia gravidanza sino alla nascita del mio bellissimo bambino. All’ ospedale di Vico Equense , feci il mio primo pronto soccorso, mi dissero che non potevano far nulla e mi dimisero dopo una settimana invitandomi a pregare e sperare. Io però non tornai a casa ma mi feci trasportare in ambulanza al San Leonardo di Salerno dove ho conosciuto il Dottor Petta che ha salvato la mia gravidanza ed ha fatto per me più di quanto potessi sperare . Durante la mia degenza ho visto il dottore prodigarsi per le gravide a rischio difendendo le loro gravidanze come una missione. Era sempre presente anche quando non era all’ospedale, con SMS o altro. Ringrazio Dio per averlo messo sulla mia strada e ringrazio lui per ciò che ha fatto.
Anche io sono ricoverata in questo momento nel reparto Gar del San Leonardo . Mi trovavo in Calabria in vacanza ( vivo a
Milano) e per dei problemi ho dovuto scegliere in quale ospedale farmi ricoverare d’urgenza . Tutti i medici amici di famiglia interpellati mi parlavano del reparto di gravidanza a rischio e della tin del San Leonardo come uno dei migliori della Campania , così senza pensarci due volte sono venuta qui . Sono riusciti a stabilizzare una situazione difficile e speriamo tutti di andare avanti nel migliore dei modi.
Considerando l’alta professionalità dei due reparti , sono un po’ spaventata che in caso di emergenza mio figlio debba essere trasferito in una struttura non efficiente come questa per un problema di organizzazione interna ! Mi auguro che questa situazione venga risolta in breve tempo anche perché la
Tin e uno dei reparti più importanti di un ospedale , questi professionisti specializzati salvano le vite di piccoli uomini che sono il nostro futuro!