Il caso interessa non solo Medicina, ovviamente, ma anche altri corsi. Quelli a numero chiuso, nazionale o locale, continuano a crescere. Ormai quasi la metà dei corsi di laurea di tutta Italia è ad accesso programmato, e le Università perdono migliaia di iscritti. E questo in barba agli obiettivi europei di aumentare il numero dei giovani laureati fino al 40%, quando siamo fermi al 20%. D’altronde- sostengono le associazioni degli studenti- i test non risolvono il problema degli abbandoni: è indispensabile potenziare l’orientamento. Sempre più studenti, infatti, si trovano a intraprendere un percorso universitario che poi si rivela sbagliato. Scuola e Università non sono due percorsi scissi: combattere il calo di iscritti all’università e la dispersione dopo il primo anno di studi parte necessariamente da una riforma del percorso di studi superiore, con l’orientamento universitario da fare nel quarto e quinto anno di scuola superiore.
Fonte LIRATV
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