Insieme con la struttura di località Prato, attraverso la Prefettura il Comune di Eboli ha anche ottenuto la garanzia che non ci saranno flussi incontrollati di arrivo presso altre strutture originariamente indicate quali terminali dell’accoglienza, come Torre Blu e Konig Hotel, entrambi vicini allo svincolo autostradale della Salerno-Reggio Calabria. «Finalmente oggi il Comune di Eboli viene riconosciuto quale interlocutore nella gestione di questi delicati fenomeni di arrivo sul territorio – illustra ancora il primo cittadino di Eboli -. Il proficuo rapporto che abbiamo messo in piedi tra Comune di Eboli e Prefettura di Salerno garantisce alla nostra comunità d non essere esclusa dalle decisioni, mentre invece fino ad oggi il rapporto diretto tra gestione dei flussi e Prefettura escludeva l’intera città, che rischiava addirittura di subire il fenomeno».
Massimo Cariello annuncia un’attenta azione di controllo. «Adesso serve un accurato monitoraggio in relazione alle due strutture che attualmente svolgono azione di accoglienza, ospitando circa 150 migranti richiedenti asilo. Eboli conferma la sua tradizione di città dell’accoglienza, ma chiede di conoscere il fenomeno, partecipare alla sua gestione, in modo da garantire livelli di sicurezza e tranquillità sia alla comunità locale, sia alle centinaia di migranti già presenti o che eventualmente arriveranno sul nostro territorio – spiega il sindaco Cariello –. I nostri uffici e le nostre strutture di politiche sociali sono stati sempre a disposizione di chi ha avuto bisogno, ma naturalmente il tutto deve viaggiare di pari passo con la regolamentazione dei fenomeni».
Sicurezza sul territorio per i cittadini in risposta a qualsiasi fenomeno dovesse preoccupare la comunità ebolitana: «Per le aree maggiormente a rischio, come centro storico, aree periferiche e zona litoranea, chiederemo la convocazione di una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza. Abbiamo già dato il nostro contributo all’emergenza profughi, contemporaneamente chiediamo rispetto e garanzie per la nostra comunità».
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